Tiramolla (febbraio 1952)

Un grande dolore ha colpito il Fumetto italiano lo scorso 23 ottobre, in quanto se n’è andato un pezzo della sua Storia: all’età di novantacinque anni ci ha lasciati Roberto Renzi, noto e amato nel nostro Paese così come all’estero grazie a titoli quali Akim e Tiramolla. Renzi era nato il 10 febbraio 1923 a Codorago (provincia di Como); apprezzato giornalista, è stato per diversi anni anche direttore del Circolo della Stampa.

L’interesse e la passione per la Nona Arte spingono Renzi già all’età di diciannove anni, in pieno svolgimento del secondo conflitto mondiale, a scrivere storie per il mondo dei balloon. Nel dopoguerra, l’artista inizia a collaborare con varie case editrici, quali EditalTomasina e Alpe, stringendo inossidabili rapporti di amicizia con i grandi nomi di un’epoca straordinaria, tra cui Augusto Pedrazza, Giorgio Rebuffi e Lina Buffolente.

Lo sguardo di Renzi è sopratutto rivolto al pubblico più giovane, al quale regala personaggi indimenticabili: insieme a Pedrazza, nel 1949, crea per Tomasina Akim. Il più celebre dei “tarzanidi italiani”, nelle parole del suo creatore, il quale si ispira al Kim di Rudyard Kipling. La giungla e solo uno sfondo: Akim è un re bonario, e le sue vicende suonano quasi come favole di carattere medioevale, in cui l’eroe è deciso a difendere il proprio regno – dove gli animali parlano come gli esseri umani – dall’arroganza e dagli interessi dei bianchi.

Nell’agosto del 1952, Renzi, insieme al ventitreenne Rebuffi, crea sempre per Alpe Tiramolla, “figlio del caucciù e della colla”, poi disegnato perlopiù da Umberto Manfrin, che lo modifica nell’aspetto e arricchisce le sue storie di comprimari. Tiramolla è l’invenzione geniale di Renzi, un umanoide interamente composto di silicone: è una novità dirompente che non trova riscontri nel settore, perché non è un animale antropomorfo come quelli disneyani e nemmeno un mostriciattolo o un extraterrestre di cui è popolato l’immaginario giapponese che ci avrebbe presto invaso. È un personaggio assolutamente originale, riconducibile alla nostra tradizione, il cui simpatico aspetto ricorda per certi versi il Pinocchio di Carlo Collodi.

Renzi è stato inoltre uno dei soci fondatori della Fondazione Franco Fossati, che ha sostenuto e contribuito a far crescere fino a quando la salute e gli anni gliel’hanno permesso. Il presidente della Fondazione, Luigi Bona, nonché direttore di WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano, ha voluto ricordare il caro amico con il comunicato che vi riportiamo di seguito.

 

 

E’ morto Roberto Renzi, il papà di Akim e di Tiramolla,
socio fondatore della Fondazione Franco Fossati e sostenitore del Museo del Fumetto

Un grande dolore per il Fumetto italiano

 

Roberto Renzi

Roberto Renzi ci ha lasciato ieri, 23 ottobre, al Centro Cardiologico Monzino. Nato a Codorago, provincia di Como, il 10 febbraio 1923, aveva 95 anni, vissuti in prevalenza a Milano.

Giornalista apprezzato nel mondo milanese, è stato per diversi anni anche direttore del Circolo della Stampa. A diciannove anni, in pieno periodo di guerra, aveva cominciato a scrivere storie per i fumetti, continuando a ritmo serrato negli anni della Ricostruzione, lavorando per Edital, Da Passano, Tomasina, Alpe, creando numerosi personaggi con Augusto Pedrazza (soprattutto Akim, nel 1950, continuato per decenni principalmente in Francia), con Franco Bignotti, Francesco Paludetti e i tanti altri autori di un’epoca straordinaria, diventando amico di Leo Cimpellin, Lina Buffolente, con alcuni collaborando per creare storie per bambini e ragazzi, con tutti stabilendo un rapporto di stima e amicizia durato tutta la vita. Nell’agosto 1952 per la Alpe inventa Tiramolla, “figlio del caucciù e della colla”, all’interno di una storia di Cucciolo e Beppe per le edizioni Alpe, disegnato del ventitreenne Giorgio Rebuffi e continuato per oltre trent’anni insieme a Manberto (Umberto Manfrin), arricchendolo con altri personaggi come il maggiordomo Saetta o il nipotino Caucciù.

Dopo aver segnato in modo importante mezzo secolo del nostro immaginario collettivo, creando personaggi che hanno raggiunto milioni di lettori in Italia e in altri paesi europei, alla fine degli anni Novanta organizza momenti di incontro tra autori del mondo del Fumetto, dove si va configurando il progetto di un museo del fumetto a Milano. E’ il promotore di un’Accademia del Fumetto, una specie di Tavola Rotonda dove i Cavalieri del Fumetto sono autori come Antonio Terenghi, Tiberio Colantuoni, Egidio Gherlizza, Umberto Manfrin, Paolo Piffarerio (tutti grandi nomi oggi scomparsi), e illustratori come Giuseppe Festino e Luigi F. Bona, presidente di quella che nel 2000 è ancora un’associazione ma che nel 2007 diventerà la Fondazione Franco Fossati, con Roberto Renzi tra i soci Fondatori, presente a tutte le riunioni del Consiglio di indirizzo dell’ente, finché la salute e l’età glielo consentiranno. La prima configurazione di un museo, le modalità e gli scopi, nascono e si sviluppano in lunghe “chiacchierate” di lavoro appassionanti, che infondono nel progetto la sua energia e la sua esperienza: un sostegno primario per quello che sembra ancora un salto nel buio, ma si trasforma nel 2011 in una bella realtà: WOW Spazio Fumetto, museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata, nell’ex fabbrica Motta a Milano.

Per i tanti lettori, autori ed editori che amano il fumetto e creano ancora magici universi con attenzione e passione, la scomparsa di Roberto Renzi è la partenza di un caro amico. La Fondazione sente ancora maggiore, oggi, il dovere di continuare sulla sua traccia.

 

Luigi Bona
Direttore WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano
Presidente Fondazione Franco Fossati