L’intervento di allora, firmato da Stan Lee nell’anno in cui furono uccisi Martin Luther King Jr. e Robert F. Kennedy, recitava così nei suoi punti salienti:
Il razzismo e il bigottismo sono alcune tra le piaghe sociali più letali che affliggono il mondo di oggi. Ma a differenza di una squadra di supercriminali in costume, non possono essere fermati con un pugno in faccia o un colpo di pistola a raggi. L’unico modo per distruggerli è denunciarli… e mettere in evidenza il male insidioso che racchiudono in realtà.
Non si vuole dire che sia impensabile che una persona ce l’abbia con un’altra persona, ma è totalmente irrazionale e palesemente folle condannare un’intera razza, disprezzare un’intera nazione o avvilire un’intera religione.
Presto o tardi dovremo imparare a giudicarci a vicenda soltanto in base ai nostri meriti personali. Presto o tardi, se mai l’uomo vorrà essere degno del suo destino, dovremo trovare nei nostri cuori un posto per la tolleranza. Perché allora e solo allora saremo degni del concetto dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio… un Dio che ci considera TUTTI suoi figli.
Possiamo solo aggiungere, come era solito chiudere i suoi interventi Stan “The Man” Lee in circostanze meno solenni… ‘nuff said!
https://twitter.com/TheRealStanLee/status/897504040208154627
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