Corsi e ricorsi della storia e della vita. Tom King diventa uno dei nomi più chiacchierati, una delle promesse meglio mantenute del Fumetto americano degli ultimi anni grazie a Visione e, a quasi due anni dal suo passaggio alla Distinta Concorrenza, si trova alle prese con Mister Miracle, l’eroe DC che, visivamente, più rassomiglia il sintezoide.

Con l’arrivo del centennale della nascita di Jack Kirby, il personaggio anche noto come Scott Free, creato dal Re per la serie dei Nuovi Dei, godrà di una miniserie in dodici numeri con i testi di King e le matite di Mitch Gerads. Lo sceneggiatore non lascia dubbi: le storie troppo luminose non fanno per lui e anche questa avrà toni oscuri.

 

Mister Miracle #1, copertina di Mitch GeradsLa vicenda diventa ben presto qualcosa di paragonabile a Il Trono di Spade, per atmosfere narrative. Si tratta di una storia epica ambientata in due mondi diversi, per metà a Los Angeles e per metà ad Apokolips. Si tratta del progetto più ambizioso a cui abbia mai partecipato. Io e Mitch abbiamo riletto storie come Watchmen in questo periodo, che riflettono i tempi in cui sono scritte con grande efficacia, che rimangono grandi fumetti di intrattenimento pur essendo più profondi della media. Ci siamo chiesti se siamo all’altezza e la risposta è stata negativa. Non potremo essere mai Alan Moore. Ma possiamo tentare, no? Che diavolo!

Questo è il nostro tentativo di fare qualcosa di simile, di scrivere un’epica supereroistica, ma anche raccontare il mondo di oggi. Non in termini politici: sarebbe noioso scrivere quanto detestiamo Trump o cose del genere; in termini di sensazioni che tutti abbiamo riguardo alla paranoia che sembra essere l’etichetta della nostra epoca. Ci alziamo ogni mattina e il mondo non è quello che pensavamo sarebbe stato. Le regole dei nostri genitori, che ci sono state insegnate, non hanno più senso e abbiamo un po’ tutti questa impressione di essere intrappolati nel mondo. Siamo incastrati qui. Chi meglio, per parlare di quest’impressione, del dio della fuga?

Il genio di Kirby nel creare i suoi personaggi è stato prendere le storie epiche della Bibbia apprese da bambino e combinarle con la passione che gli mise in corpo l’aver combattuto la Seconda Guerra Mondiale, per poi aggiungervi la sua follia e creatività, frutto di trent’anni di lavoro nel mondo del fumetto. Tutto questo è alla base dell’attuale cultura pop. Con Scott Free, Kirby racconta di Dio che dona suo figlio al diavolo, mentre nella Cristianità il figlio del Signore è un dono agli uomini. Mister Miracle è il figlio di Dio [l’Altopadre di Nuova Genesi – NdR] costretto a crescere all’Inferno, in un luogo che lo ha danneggiato nel profondo del profondo [Apokolips – NdR]

Mister Miracle #3, copertina di Mitch GeradsEppure è un personaggio sempre allegro. Se avete letto le sue storie o conoscete la sua intepretazione che preferisco, cioè quella del recente cartone animato Justice League Unlimited, lo vedete in una grandiosa relazione con Big Barda. Son follemente innamorati. Ma sotto a tutto questo c’è l’idea di un bambino consegnato dal padre a un torturatore, con la prospettiva di soffrire per rendere migliore il suo mondo.

Letteralmente, Scott ha sofferto per i nostri peccati. Non in senso metaforico, ma letterale, ha sofferto per i peccati del suo popolo. Ecco che le risate e la leggerezza del suo carattere potrebbero quindi essere solo un’altra trappola, per nascondere le ferite. C’è un sacco di roba da dire e Kirby ci ha preparato il terreno per farlo.

Al contrario, Orion è sempre stato scritto con questo broncio da sofferenza costante, come il Wolverine dei Nuovi Dei. Per lui il mondo è terribile, perché è il figlio di Darkseid, destinato a ucciderlo, bla bla bla. Ma, un attimo… Orion è cresciuto in Paradiso. Lui è come il bullo da strada cresciuto in realtà in una villa da riccastro. Si dipinge come un incompreso, ma è cresciuto nei quartieri alti. Di che sta parlando? Mentre Scott si è preso tuta la merda. Quindi l’idea di Orion che dice a Scott di non saper affrontare il dolore mi porta a credere che il secondo pensi che sia il primo a non sapere di che sta parlando. Per questo adoro la dinamica tra loro due.

 

Applausi prolungati di King per Mitch Gerads, già suo collega su Sheriff of Babylon e Batman. Lo ha voluto con se perché lo considera il miglior artista del mondo per la passione enorme che sprizza dalle sue pagine. Nessuno, secondo King, tiene al proprio lavoro come Gerads. Inoltre è un artista con uno stile con i piedi per terra, che crea un contrasto meraviglioso con le atmosfere fantascientifiche della serie. Gerads, inoltre, colora le proprio tavole, e King promette scelte folli e non allineate da questo punto di vista, scenari e personaggi che potrebbero esistere ed essere pensati solo sulla pagina di un fumetto.

 

Ci sono connessioni con le mie storie passate, soprattutto con Visione, perché anche qui si parla di amore. Se Mister Miracle ha per soggetto due persone innamorate e mostra quel che sono disposte a fare l’uno per l’altra, Visione parlava di un’intera famiglia. Il cuore di questa nuova serie è la relazione tra Scott e Barda, chi sono come persone, come sono arrivati dove stanno, dopo aver affrontato assieme un’esperienza traumatica, affrontando in modi differenti il dolore. Ma è proprio questa differenza che fa sì che funzionino assieme. Penso che questi temi siano fortemente condivisi con Visione.

 

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Fonte: Comic Book Resources