Abituati come siamo dalle due grandi major a considerare le continuity cartacee e cinematografiche come entità preparate, potremmo restare spiazzati da quello che è un approccio completamente diverso alle due forme di narrazione. È stato in occasione del recente San Diego Comic-Con che l’artista di Watchmen ha dichiarato che, in realtà, i fumetti e i film di Kingsman esistono all’interno della stessa continuity:
Possono sembrare diversi, possono esprimersi in modo differente, ma tutto accade nello stesso universo.
In queste storie è evidente che ci sono cose che funzionano bene nei fumetti e cose che funzionano bene nei film. E non sempre si tratta della stessa cosa, anche a livello di struttura. Quindi per me, vedere certe parti del materiale di base, a cui avevo lavorato, rielaborate e sviluppate da qualcun altro per mettere in evidenza altre possibilità è stata un’esperienza davvero entusiasmante.
Al momento, anche se Mark Millar e io non abbiamo realizzato un sequel del fumetto, stiamo pensando ad altri eventi ambientati nell’universo di Kingsman. Stiamo coinvolgendo anche altri autori e artisti interessati a esplorarlo [Rob Williams e Simon Fraser sono al lavoro su Kingsman: The Red Diamond – NdR], un processo sempre interessante, in quanto rende tutto più tridimensionale. Credo che ciò che sta nascendo sia un veicolo straordinario per raccontare storie emozionanti, e non vedo l’ora che ne vengano realizzate altre.
Un approccio totalmente diverso quindi da quello che Marvel e DC usano per le loro produzioni fumettistiche, ma non totalmente estraneo alla narrazione multimediale sviluppatasi negli ultimi tempi; basti pensare all’unica continuity voluta dal gruppo narrativo Lucasfilm per film, fumetti e romanzi di Star Wars.
Per quanto le differenze tra l’opera originale e il primo adattamento si sprechino, seguendo la visione di Gibbons, Kingsman: Il cerchio d’oro di Matthew Vaughn, sarebbe dunque a tutti gli effetti il nuovo capitolo sia della saga cinematografica sia di quella fumettistica.
Fonte: CBR
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