Se l’odissea di Freccia Nera nella misteriosa Prigione che lo intrappola, sulle pagine della sua serie personale, è una sfida narrativa impegnativa per lo scrittore Saladin Ahmed, lo è altrettanto per il disegnatore Christian Ward, che ha sia l’onere di creare un ambiente alieno inquietante e “vivo” al pari di un personaggio, sia gestire un protagonista che normalmente fa del suo distacco e della sua imperscrutabilità i suoi tratti principali.

Mentre la saga di Black Bolt giunge al suo quarto numero negli Stati Uniti, l’artista racconta al sito ufficiale della Marvel il suo approccio alle sfide presenti e future della serie targata ResurrXion.

 

Black Bolt #3, anteprima 01Mi attirano le storie che non sono in grado di prevedere. Credo che questa sia una delle ragioni per cui serie come Breaking Bad e Il Trono di Spade sono così appassionanti. La sceneggiatura di Saladin Ahmed per Black Bolt ha gli stessi elementi di imprevedibilità, una cosa che adoro.

Molti dei miei progetti precedenti (come ODY-C, ad esempio), erano incentrati sulla mescolanza dei generi. Mi piace la tensione che emerge da un mix di diversi ingredienti. Con Black Bolt, oltre alle storie di fantascienza, di supereroi e di evasione da una prigione, ho voluto inserire anche alcuni elementi horror gotici, non solo a livello di ambientazione e di illuminazione, ma anche cercando di usare il layout delle pagine in modo da rendere il tutto opprimente e claustrofobico.

In alcune pagine ho tentato di disegnare i bordi delle vignette come le sbarre della prigione che avevamo già visto nella storia, rendendole sempre più strette per mostrare i personaggi rinchiusi o schiacciati tra di esse. In ogni numero ho tentato di fare qualcosa di diverso. Per esempio, nel quarto ho giocato un po’ con la disposizione tradizionale a nove vignette e texture a tonalità media per enfatizzare lo stile “vecchia scuola” di quell’episodio. Questo cambio di stile mi tiene in allenamento e rende la serie ancora più interessante per il lettore (spero!).

Black Bolt #3, anteprima 02Il concetto che Saladin aveva in mente per la prigione mi ha permesso di esprimere al meglio queste idee. Secondo lui doveva essere in parte una galera vittoriana e in parte un centro ipertecnologico in stile Jack Kirby, quindi a ogni colonna di pietra doveva corrispondere per contrasto qualche folle, incredibile macchinario.

Volevo che la prigione sembrasse intangibile, come un mostro intravisto nell’oscurità, un luogo in costante mutamento. qualcosa dove fosse possibile mantenere la stabilità e la sanità mentale. Un disegno di M.C. Escher che prende vita.

La serie è incentrata su Freccia Nera, ma credo che Crusher Creel ne rappresenti un po’ il cuore. Per me è stato molto divertente disegnarlo non come un cattivo, ma come un uomo, e tentare di farne una persona reale. Freccia Nera deve necessariamente apparire distaccato, ma con Crusher voglio che i lettori provino una forte empatia.

Parlando di Freccia Nera, volevo che sembrasse riservato e lontano da noi, ma man mano che la storia prosegue, il muro che ha innalzato attorno a sé (la sua personale prigione interiore) è destinato a cadere e vedremo le sue emozioni affiorare sul suo volto e nel suo linguaggio gestuale.

Black Bolt #3, anteprima 03

 

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Fonte: Marvel