Legacy riporta Luke Cage alla sua numerazione originale con il numero #166 della serie. Lo sceneggiatore David F. Walker – che continuerà a lavorare con l’artista Nelson Black II – ne ha parlato sulle pagine di Newsarama.

 

Luke Cage #166, copertina di RahzzahLuke Cage non è Luke Cage. Carl Lucas è Luke Cage e questa storia parla di quel che c’è in Carl, ciò che lo rende un eroe, che lo rende Luke. Nella vicenda targata Legacy, c’è l’esplorazione del nucleo identitario di Luke, inteso come Carl, come persona. I fan più storici e accaniti, sanno che è questo il suo vero nome, poi cambiato dopo la fuga dalla prigione e l’acquisizione dei poteri.

Per capire davvero cosa renda Luke un eroe, dobbiamo risalire alla sua precedente identità, inoltrarci in Carl. Una volta che sarà passato attraverso le peripezie che lo sorprenderanno durante Legacy, avremo un’idea più precisa di chi sia davvero.

Luke affronta il pericolo di perdere se stesso, letteralmente. Tutto quel che è diventato, tutto quel che ha costruito è attualmente sul piatto. Se dovesse fallire, tornerà a essere quel che era prima di diventare un supereroe.

Quel che cerco di fare è trascinare Luke nella situazione in cui era prima di essere coinvolto nelle dinamiche dell’Universo Marvel. Quando parliamo di atmosfere classiche della Marvel, credo che ci sia un’idea molto confusa di cosa siano. Il modo in cui venivano raccontate le storie decenni fa è molto specifico, fatto di inquadrature, balloon che contengono i pensieri, cose così. Ma c’è qualcosa di molto più profondo e intrinseco, fatto di risonanza emotiva.

I personaggi Marvel sono sempre stati interessanti soprattutto per la loro identità, più che per le loro azioni. Questa particolare storia di Luke Cage parla di lui, delle circostanze in cui si trova e che lo definiscono. I miei obiettivi di autore sono sempre gli stessi: fare giustizia ai personaggi e scrivere la miglior storia possibile.

Il mio amore eterno per Luke accompagna i miei traguardi per le sue storie, mi spinge a narrare cose che avrei voluto per lui, ma che raramente ho visto. Solo dacché Brian Michael Bendis ha iniziato a scriverlo, è diventato un personaggio realmente umano e complesso.

 

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Fonte: Newsarama