Brian Michael Bendis parla di Invincible Iron Man e di Legacy. Uno degli albi che più di tutti ha a che vedere con il tema generale dell’iniziativa Marvel, ovvero quello dell’eredità, della dinastia, del passaggio di consegne e delle radici da rispettare e nutrire, vede protagonista Riri Williams, alias Ironheart, erede e ideale tedofora di Tony Stark.

 

Invincible Iron Man #593, copertina di Stefano CaselliQuando la Marvel ha proposto quest’idea di Legacy, ho iniziato a sorridere da orecchio a orecchio. Il tema è quello dei miei attuali fumetti, al cento percento, perché molti dei personaggi che scrivo sono successori di un’ideale dinastia. E Miles Morales e Riri sono due dei volti più sotto i riflettori in assoluto, in questo contesto. Si tratta pertanto di una splendida occasione di raccontarli e di approfondirli.

Non è solo Riri, ma anche Victor Von Doom, ad essere erede di Iron Man. Il lascito di Tony Stark è più ampio di quello di un eroe come gli altri, corre dagli Avengers alla Stark Foundation. Si tratta di qualcosa di enorme che esploreremo raccontando molto di lui, come uomo e come eroe. Diremo molte cose ancora rimaste inedite e che abbiamo costruito nell’arco dell’anno appena passato.

I tre attuali personaggi principali dell’universo di Iron Man saranno raggiunti da altri, del passato, in cerca di una soluzione a ciò che ne è stato di Tony Stark. In che forma sarà, quando farà il suo ritorno? E quanto sarà spettacolare la sua nuova armatura? In questo momento, ci sono personaggi davvero molto rilevanti e con connessioni profonde nell’Universo Marvel di cui non stiamo parlando. Mary Jane, Friday, Amanda avranno sviluppi importantissimi.

Le attuali condizioni di Tony sono diverse da quelle viste ultimamente e questo sarà già suggerito nell’albo Marvel: Legacy #1, di Jason Aaron ed Esad Ribic. Poi, il numero di Invincible Iron Man che uscirà subito dopo si getterà a capofitto nella questione. Sarà una storyline nuovissima di Iron Man e perfetta per i nuovi lettori.

 

Bendis, attualmente all’ottavo numero della storia di Riri Williams, è stupefatto dalla grandissima attenzione che il personaggio ha saputo attrarre in tempi brevi, rispetto a quanto fatto da Miles Morales sette anni fa, certamente in un mercato dai contorni molto diversi. Il punto è che Riri si trova ancora in stato infantile come personaggio, e gli sviluppi futuri saranno pazzeschi.

Già nel prossimo numero, Bendis promette una enorme sorpresa. La sua evoluzione, secondo lo sceneggiatore, è paragonabile a quella di un grande disegnatore, che inizia imitando un maestro inarrivabile, dando prova di grandissimo talento tecnico, per poi trovare la propria strada.

 

Invincible Iron Man, variant cover di Alan Davis

Quella con Von Doom è una distanza filosofica, non uno scontro frontale. Inoltre, Victor non è nello stato mentale folle e alterato di un tempo. Quando incontra Riri, la vede come una giovane brillantissima in cui si riconosce. Sa benissimo come ci si senta nella sua posizione, all’inizio degli studi, senza un’idea precisa di cosa si vuole. Certo, è impossibile sapere quali possano essere i piani di Von Doom per lei.

Riri si trova in un momento precario della su vita, in cui il suo mondo è stato per troppo tempo fatto solo di perdite e confusione. I personaggi e le persone intelligenti sono spesso frustrati dalla guida insipiente della società: se ne legge in continuazione anche in questi giorni. E questo è un aspetto importante della vita di Riri.

Non perché sia facilmente influenzabile, ma perché certamente non è del tutto matura. Prende decisioni prima di conoscere a fondo le situazioni, fidandosi delle proprie capacità, che sono notevoli. A volte questa fiducia è ben riposta, altre volte diventa fretta e porta all’errore. Eppure, ha un istinto notevole e deve seguirlo, giusto? Trovare un equilibrio sarà parte fondamentale del suo crescere.

 

Bendis ha però assicurato che il tono della serie non cambierà, anche perché, secondo lui, molta parte di esso dipende dallo splendido lavoro di Stefano Caselli, perfettamente in sintonia con la visione del mondo di Riri Williams, la quale non è destinata ad essere stravolta.

 

Se mi manca Tony Stark? No. Ho la sua versione I.A., nella storia, che per certi versi è una specie di super-Tony. Quindi, qualunque battuta farebbe l’originale, posso affidargliela.

Comunque è curioso: Tony Stark è come un prurito che non gratto mai. Dacché ho iniziato a scrivere per la Marvel, sono sempre finito a scriverne il personaggio in qualche modo. Non l’ho mai fatto apposta. Tutti parlando di quanto spesso io infili Kitty Pryde nelle storie, ma in realtà è Tony che ha sempre invaso i fumetti che scrivo. Tutti quanti. E totalmente per caso. Non ho mai scritto una serie che non lo vedesse presente. Il mio amore per lui è chiaramente al massimo livello che si possa provare per un personaggio non di propria creazione.

 

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Fonte: Marvel