La solitudine è come una lente d’ingrandimento: se sei solo e stai bene, stai benissimo; se sei solo e stai male, stai malissimo.

 

L’animo inquieto di Giacomo Leopardi non era poi così dissimile da quello di Janis Joplin, cantante americana nata in Texas nel 1943 e morta quel maledetto 4 ottobre del 1970 a Hollywood, sola nella sua stanza del Landmark Motor Hotel. Una vita vissuta controcorrente: cresciuta a Port Arthur, è sempre stata presa di mira dai suoi compagni di scuola per l’aspetto fisico, l’abbigliamento strambo e la sua passione per il Blues.

La scuola, gli amici, la famiglia. Niente tiene a bada quel demone interiore che divora l’anima della diciassettenne Janis, che un giorno, stanca della sua condizione, decide di trasferirsi – insieme al suo amico Chet – a San Francisco, cosa che innescherà la sua folgorante ma breve carriera musicale. La sua è stata una vita vissuta costantemente oltre il limite, del resto, e non poteva contemplare un altro fina...