Paul Dini è recentemente tornato a scrivere le storie di Harley Quinn, personaggio DC Comics da lui creato assieme a Bruce Timm per la serie d’animazione di Batman degli anni Novanta. Nello specifico, si sta occupando insieme a Jimmy Palmiotti dei testi della storia in appendice Harley loves Joker, ambientata ai tempi in cui la protagonista faceva coppia con il Principe Pagliaccio del Crimine.

I due sceneggiatori hanno parlato con il portale Newsarama del loro sodalizio, a partire da come sia nata l’occasione di lavorare insieme sul personaggio.

 

Harley Quinn #21, copertina di Amanda ConnerDini – Be’, Jimmy mi ha chiamato, fine della storia. Mi ha detto qualcosa tipo: “Vuoi scrivere qualche storia di Harley?” E io: “Oh, sì!” E mi ha poi spiegato che stavano cercando di dare vita ad alcune storie in appendice che si svolgessero nel passato di Harley, cosa che mi è subito sembrata molto divertente perché mi avrebbe dato la possibilità di tornare a quella versione del personaggio e rivisitarla.

Palmiotti – Lui è il tizio che ha creato Harley Quinn, o comunque è stato parte del team che ha dato vita al personaggio. Quando abbiamo iniziato a vagliare la possibilità di fare queste storie in appendice, io e Amanda abbiamo pensato che sarebbe stato grandioso avere Paul e Bruce Timm a bordo con noi. Immaginavamo che sarebbe stato difficile raggiungere Bruce, perché è molto impegnato nel campo dell’animazione. Però, potevamo raggiungere Paul, nella speranza che fosse interessato. Per fortuna ha detto di sì, e ora mi sembra quasi di essere tornato a lezione di sceneggiatura, dato che sto imparando tantissimo da lui.

Dini – Jimmy ha avuto questa idea grandiosa di Harley che prima rovina il nascondiglio di Joker e poi cerca di trovargliene un altro. In un attimo abbiamo messo questi personaggi in una sorta di sit-com e ci siamo accorti che poteva esserci lo stesso intrattenimento e divertimento che troviamo nel mondo di Batman, con loro due impegnati a portare questa faccenda domestica a livelli estremi.

Ci divertiamo tantissimo a scriverla e cambiamo continuamente direzione. Credo sia una maniera molto organica di lavorare. Così come facevamo per la serie animata: lanciavamo un’idea e poi qualcuno ne avrebbe tratto una storia, lavorandoci su finché non facesse ridere.

Palmiotti – Questo racconto fa riferimento ai lavori originali di Paul, perché stiamo andando a rivisitare quel periodo, di cui sono un grande fan. In aggiunta, sapendo quello che sappiamo oggi di Harley, risulta ancora più divertente, perché siamo a conoscenza di quello che le riserverà il futuro. L’unico problema è che abbiamo un numero limitato di pagine.

 

Harley Quinn sta vivendo un periodo di grande successo, tanto che la DC Comics ha ufficialmente dichiarato che si tratta del suo quarto personaggio di punta, dopo la Trinità composta da Batman, Superman e Wonder Woman.

 

Harley Quinn #21, variant cover di Frank ChoDini – Credo che il merito sia al 90% di Jimmy e Amanda. Hanno fatto un lavoro meraviglioso riuscendo a mantenere questo personaggio fresco, entusiasmante e importante. Tutto quello che hanno fatto con lei mi è sembrato una naturale evoluzione.

Se io e Bruce avessimo continuato a raccontare della versione di Harley di Amore Folle, non credo che il personaggio sarebbe durato molto a lungo, aveva bisogno di crescere ed esplorare nuovi territori.

Sono grato che ci sia un’intera generazione di lettori e di fan che abbiano accolto questo personaggio venticinque anni fa e che se ne siamo innamorati, e che ora i loro figli, o i fan più giovani, abbiano trovato qualcosa in cui riconoscersi.

Palmiotti – Paul è troppo generoso. Tutto era già presente nel personaggio originale: una persona complicata sulla quale c’é sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Non tutti possiedono questa qualità. Dopo venticinque anni, stiamo ancora imparando a capire chi sia davvero Harley. Solo nelle ultime uscite, per esempio, abbiamo conosciuto i suoi genitori, abbiamo sentito nominare i suoi fratelli e roba del genere. È fantastico riuscire a fare qualcosa di questo tipo, perché la maggior parte dei personaggi sono già stati completamente definiti.

Dini – È vero, e avrò sempre una storia di Harley da raccontare. Quando mi trovo in qualche situazione assurda c’é una parte del mio cervello che pensa: “Cosa direbbe o farebbe Harley in questo momento?” È buffo avere questa voce nella testa che dice tutto quello che io non direi mai.

 

 

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Fonte: Newsarama