Alla fine degli anni Novanta, dopo vent’anni di carriera fumettistica, l’artista belga Benoît Sokal ha cominciato a dedicarsi all’universo videoludico occupandosi della storia e dei concept art di giochi come Amerzone, Sinking Island e Nikopol: I segreti degli Immortali.

Il suo lavoro più popolare è però la trilogia Syberia, di cui ha recentemente adattato a fumetti il primo capitolo.

 

Syberia, copertina di Benoít Sokal

Ai miei occhi, le avventure grafiche sono figlie dei fumetti. Non ho mai avuto l’impressine di cambiare mestiere: continuo a raccontare una storia da una prospettiva differente, ma sempre grazie a un’eroina che potrebbe essere un personaggio dei fumetti.

La differenza principale è il vissuto: nei videogiochi iniziamo direttamente con l’esplorazione, come se saltassimo a piedi uniti dentro a un quadro, mentre il lettore dei fumetti è prigioniero della struttura narrativa che gli viene proposta.

Non intendendo sminuire i fumetti, però, perché hanno una libertà incomparabile, uno spazio creativo senza eguali. I videogiochi sono più simili al mercato cinematografico dal punto di vista dei costi. Il pubblico videoludico si è evoluto e bisogna adattarsi a esso costantemente, mentre i lettori di fumetti possono essere trattati in modo costante. Il 3D ci ha portati verso l’extra-realismo e la realtà virtuale ci porterà a inseguire standard tecnologici differenti se vogliamo sopravvivere.

Il fumetto di Syberia non racconta la stessa storia del videogioco, anche se parte dallo stesso punto di partenza, sviluppandolo da un punto di vista differente. Spiega cos’è successo prima dell’inizio della storia.

 

 

Fonte: Actua BD