In occasione del recente Napoli Comicon abbiamo avuto la possibilità di incontrare Toyotaro, autore di uno dei manga più attesi del 2017: Dragon Ball Super. Grazie a Edizioni Star Comics, abbiamo potuto parlare con lui del lavoro sui personaggi iconici che popolano la serie e del suo rapporto con il Maestro Akira Toriyama, creatore della serie originale.

Ringraziamo lo staff della casa editrice perugina e Mari Nakagawa.

 

Ciao, Toyotaro, e benvenuto su BadComics.it! È la prima volta che vieni in Italia? Qual è il tuo rapporto con le fiere del fumetto?

Sono già stato in Italia dieci anni fa, quando sono venuto in luna di miele. Se consideriamo le fiere, invece, per me il Napoli Comicon rappresenta la seconda esperienza dopo quella fatta l’anno scorso al New York Comic Con. Mi è sempre piaciuto andare alle fiere, girare per gli stand, ma devo dire che anche parteciparvi come ospite è divertente.

Ci puoi parlare di come è nata la tua collaborazione sulle pagine di Dragon Ball Super?

La mia prima esperienza con Dragon Ball risale a un adattamento a fumetti di un videogioco legato alla saga, un’esperienza durata circa due anni. Mi è stato proposto di collaborare alla realizzazione di Dragon Ball Super pochi mesi dopo la nascita di questo progetto basato sulle idee del Maestro Toriyama.

A questo punto sarebbe interessante sapere come nasce una storia di Dragon Ball Super: come funziona la collaborazione tra te e il Maestro Toriyama?

In primis ricevo dal Maestro un’idea generale di quella che dovrebbe essere la trama della storia, sulla quale in seguito sviluppo uno storyboard che invio allo stesso Toriyama. Dopo aver ricevuto il suo consenso, inizio a realizzare le singole illustrazioni.

Sei stato riconosciuto come il perfetto “erede” di Toriyama, grazie anche al tuo stile debitore del suo: vedi delle differenze tra il tuo stile e quello del Maestro?

Sotto l’aspetto qualitativo, i miei disegni sono ancora al di sotto di quelli di Toriyama. Ho ancora tanto da lavorare per poter migliorare il mio stile. Inoltre, in futuro non voglio limitarmi a imitare il tratto del Maestro, ma cercare sempre di aggiungere qualcosa di mio, qualcosa di originale che con il tempo mi possa differenziare.

Mentre lavori al manga, quanto conosci dello sviluppo della storia nella sua interezza? Hai a disposizione un quadro generale oppure lavori su trame “a breve termine”?

Lavoriamo sul breve termine. Al momento non esiste ancora uno sviluppo preciso di Dragon Ball Super. Finora ho ricevuto la trama saga dopo saga, quindi non ne conosco il finale.

Quando leggevi Dragon Ball, qual era il tuo personaggio preferito? E la tua saga preferita?

Sono un grande fan di Dragon Ball e il mio personaggio preferito è senza dubbio Goku. La mia saga preferita è quella di Majin Bu, in particolare nella sua prima parte, in cui vediamo Goku e Gohan in una dimensione più quotidiana. Sono scene in cui si percepiva un’atmosfera più rilassata in cui Toriyama era bravo nell’inserire momenti davvero divertenti. Si percepiva che il primo a divertirsi era proprio lui.

Ci sono momenti del manga che ti hanno colpito particolarmente e che, ancora oggi, hai impressi nella mente?

Quello in cui Goku diventa per la prima volta Super Saiyan. Mi ha colpito perché avevamo già sentito parlare di questo guerriero, il Super Saiyan, ma pensavo si trattasse di un semplice aumento del livello della forza. Non potevo immaginare l’enorme rabbia scaturita da quella che può essere considerata una vera e propria trasformazione, sia sotto l’aspetto fisico che mentale.

In questo momento il tuo nome è sicuramente legato al successo di Dragon Ball Super. Ci sono già in cantiere progetti completamente realizzati da te? Che tipo di storie ti piacerebbe sviluppare un giorno?

Sotto l’aspetto narrativo mi farebbe piacere affrontare tematiche meno di guerra per concentrarmi su storie più pacifiche, o comunque in cui si combatte poco. Le preferisco. Per quanto concerne l’aspetto artistico, ho sempre realizzato storie di Dragon Ball basandomi sull’opera del Maestro Toriyama. Non possiede un mio stile personale, però, e dovendo sviluppare qualcosa di mio preferirei utilizzare un tratto più morbido e arrotondato. Quindi un domani credo che mi muoverò su questa linea.

Pasquale Gennarelli e Toyotaro