Captain America: Steve Rogers #17, copertina di Elizabeth TorqueCome se Secret Empire non avesse già fatto parlare abbastanza di sé, il numero #17 di Captain America: Steve Rogers realizzato da Nick Spencer e Andres Guinaldo è destinato a far inarcare qualche sopracciglio in più con un ulteriore richiamo alle vicende politiche del mondo reale.

Il contesto: Sally Floyd, la giornalista che aveva già intervistato Rogers all’epoca della prima Civil War, sulle pagine di Frontline, torna per una nuova intervista all’attuale detentore del potere, e ovviamente – a causa delle vicende che hanno dato l’incipit al megaevento – trova un Capitan America molto cambiato rispetto a quello incontrato la volta precedente.

Incalzato dalla Floyd su molte delle iniziative più discutibili prese dall’esecutivo a marchio Hydra, Rogers perde progressivamente le staffe e inizia a bollare i report citati dalla giornalista, le documentazioni scientifiche e le testimonianze portate a supporto delle accuse come “fake news”. Quando l’intervista degenera fino a toccare uno degli argomenti “tabù” che erano stati vietati alla Floyd al momento di concedere l’intervista, vale a dire la distruzione di Las Vegas (rifugio delle forze della resistenza che si oppongono al regime dell’Hydra), lo scontro si conclude nel più prevedibile e inesorabile dei modi, con l’incarcerazione della Floyd e con Rogers che incoraggia il pubblico a non credere alle “fake news” diffuse da giornalisti, storici e scienziati.

Sarebbe fin troppo facile presupporre che Spencer stia semplicemente facendo leva sui temi attualmente più caldi delle vicende politiche di questi giorni, ma vale la pena di ricordare che tutte le storie dell’attuale ciclo di Captain America e di Secret Empire sono state sceneggiate con diversi mesi di anticipo, e quindi ben prima che la realtà decidesse di seguire le orme del fumetto.

Non siamo quindi di fronte a una spiccia citazione di quanto già accaduto nelle cronache politiche odierne, ma di una notevole lungimiranza dell’autore nell’avere previsto tematiche, argomenti e contraddizioni dei nostri tempi con il dovuto anticipo e coraggio: un merito che anche i detrattori dell’attuale ciclo di storie dovrebbero riconoscere a Nick Spencer.

 

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Fonte: Comic Book