Esplorazione di generi: così come Rogue One racconta una storia di guerra ambientata nell’universo di Star Wars, il crossover Marvel Screaming Citadel si cimenta nell’horror. A raccogliere questa sfida narrativa si sono fatti avanti gli autori Jason Aaron e Kieron Gillen e i disegnatori Marco Checchetto, Salvador Larroca e Andrea Broccardo.

Mentre gli artisti si sforzavano di trovare una sintesi tra gli archetipi dell’horror gotico “terrestre” e gli elementi esotici di una galassia lontana lontana, gli autori dovevano destreggiarsi in un gioco di equilibrio analogo, raccontando una avventura ricca di elementi inediti per Star Wars, ma che risultasse comunque una storia di Star Wars a pieno titolo.

Intervistati da Comic Book Resources, Aaron e Gillen spiegano il loro approccio alla creazione di Screaming Citadel.

 

Star Wars #31, anteprima 01Gillen – Star Wars è un’ambientazione composta da molti generi, tanti pezzi sparpagliati qua e là. Stavolta ci concentriamo su un genere molto specifico e vediamo in che modo può essere sviluppato in tema starwarsiano. Alla fine del primo episodio il lettore dovrebbe dire: “Oh, ma certo! Vogliono fare una storia horror gotica.” E alla fine del crossover dovrebbe dire: “Hanno veramente fatto una storia horror gotica.”

Uno dei miei momenti preferiti della storia è quello in cui Luke deve indossare una specie frock coat. Quindi lo agghindiamo quasi in tenuta vittoriana, e so che a certi lettori l’idea piacerà molto. Devo riconoscere che Jason Aaron è stato molto generoso nel concedermi la guida della storia. Con Vader Colpito, l’ultimo crossover, ero stato io a dire: “Okay, Jason, prendi tu il comando.” Stavolta è toccato a me. Del resto sono molto più goth di Jason. Quando si tratta di livelli di eyeliner e di conoscenza delle Sisters of Mercy, sono io l’uomo giusto.

Aaron – Fare agire assieme Luke e Aphra è stato l’aspetto più divertente, è qualcosa che finora non avevamo mai fatto. In Vader Colpito, avevamo preso i cast delle due serie e li avevamo impegnati un uno scontro frontale. Anche quello è stato molto divertente. Aphra è rimasta nei paraggi un po’ più a lungo in Star Wars, dopo il crossover, ma non abbiamo mai avuto delle scene con lei e Luke assieme. In questa storia, invece, ne abbiamo in abbondanza. La dinamica che li lega è la cosa più interessante che risalta fin dall’inizio. Poi ci divertiamo a mescolare i cast in modo molto diverso rispetto a quanto fatto in Vader Colpito.

Gillen – Nel primo numero ci occupiamo soprattutto di Luke, poi portiamo in gioco Han, che è stranamente responsabile in questa situazione. Leia è furiosa con Luke per quello che ha fatto nel primo capitolo, e Han si ritrova ad essere la persona più ragionevole. Ma non resterà altrettanto ragionevole nei capitoli successivi. Gli unici personaggi della trilogia originale che non vedrete sono R2 e 3PO, che attualmente non sono con il resto del cast principale di Star Wars.

Star Wars #31, anteprima 02Nemmeno Chewbacca compare moltissimo in questa storia. Ci siamo detti: “Meglio non esagerare con i Wookiee.” Parte del divertimento sta anche nel vedere la Principessa Leia interagire con due droidi molto diversi e comandare una squadra diversa dal solito. Come potete immaginare, le cose non vanno per il verso giusto. Anche Sana Starros fa un’apparizione: inserirla è stata facile, il suo passato e quello di Aphra erano essenziali per il crossover.

Aaron – Questo è un crossover tra le due serie nel senso più tradizionale del termine: vedrete i cast di entrambe al centro della storia. L’ultima volta che abbiamo visto questi personaggi tutti assieme cercavano di uccidersi l’un l’altro. Stavolta si ritroveranno in una situazione in cui dovranno unire le forze e puntare a un obiettivo comune, in quanto si trovano di fronte a un nemico molto potente.

Gillen – Una parte essenziale dell’horror gotico dipende dalle vibrazioni e dall’estetica. Quindi l’idea di base era raccontare un’avventura horror gotica che allo stesso tempo risultasse adatta a Star Wars. Marco Checchetto è riuscito a cogliere tutti gli elementi giusti.

Per me, scrivere fumetti di Star Wars significa innanzi tutto descrivere un’ambientazione. Non vedo l’utilità di creare un altro pianeta desertico, a meno che non ci sia qualcosa che renda il pianeta diverso da Tatooine. In Darth Vader ho tentato di esplorare pianeti che potessero apparire relativamente inediti. Stavolta ho cercato di creare qualcosa che fosse paragonabile alla vecchia ambientazione di Ravenloft, in Dungeons & Dragons.

Aaron – L’estetica è incredibile! Lo ripeto anch’io, una delle cose più emozionanti di questa storia è che abbiamo portato Star Wars in un genere diverso, ed è qualcosa che ha richiesto un design del tutto nuovo. Un mondo nuovo e un gruppo di nemici inediti. La cosa più bella è il fatto di avere mescolato questi archetipi scegliendo alcuni ingredienti qua e là, e scoprire che tutto si adatta e si inserisce alla perfezione nell’universo di Star Wars.

 

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Fonte: CBR