Attenzione, perché quanto segue contiene importanti SPOILER riguardo i prossimi eventi relativi alla galassia narrativa di Spider-Man. Siete avvisati, lettori italiani. Occhi puntati sul Ragno Rosso, come avremmo detto negli anni Novanta. Mark Bagley e Peter David parlano di Ben Reilly, recentemente tornato sotto i riflettori, dopo gli eventi di La Cospirazione del Clone.

I due parlano della genesi del personaggio dal punto di vista estetico, prima rinnovato e poi destinato a tornare all’originale, dopo la reazione negativa di diversi lettori alla primissima copertina dell’artista per Ben Reilly: The Scarlet Spider #1.

 

Scarlet Spider #1, copertina di Mark Bagley

David – Devo essere onesto. Non ho capito assolutamente come mai la gente abbia reagito così. Il design originale di Mark non aveva grandi rassomiglianze rispetto a quel che è finito per essere nelle pagine del fumetto. Il team editoriale aveva dato un sacco di indicazioni su quel che avrebbero voluto vedere e Mark ha fatto il suo lavoro, ascoltando le richieste di tutti quanti. Sono convinto che il risultato fosse decisamente apprezzabile.

Curiosamente, gran parte degli elementi che hanno fatto arrabbiare la gente è frutto di suggerimenti miei. Ad esempio, in una delle prime versioni era presente quel sorrisetto che io trovavo fantastico e che ho chiesto di accentuare a Mark. Adoravo l’idea di una maschera di Spider-Man che ti permettesse di vedere un’espressione come quella e pensavo fosse perfetta, unica nella storia del personaggio, diversa. Ma, a quanto pare, la voglia di fare qualcosa di diverso rispetto alla tradizione di Spider-Man fa infuriare completamente i fan.

Perché se è qualcosa che nessuno ha mai visto prima, i fan sanno che non gli piacerà prima ancora di sapere cosa sia. Per me, ad esempio, il costume originale di Scarlet Spider, per quanto perfettamente adeguato alla bisogna, sembra qualcosa di raffazzonato, messo assieme da una persona che non sa che fare. Voglio dire, è una tuta rossa con una felpa blu. Non riesco a capacitarmi che sia diventato un classico nel cuore dei fan. E una cosa che di certo non comprendo è l’ostilità a priori dei lettori per le novità.

Ben Reilly: the Scarlet Spider #1, copertina di Mark BagleyIl progetto era quello di rimanere aderenti al nuovo design di Mark, ma c’è stata un’opposizione così forte che abbiamo scrollato le spalle e abbiamo pensato che, alla fine, il fumetto parla di Ben Reilly, non del suo dannato costume e non volevamo che diventasse lui il protagonista. Quindi abbiamo dato ai fan quel che volevano. Per decenni, alla Marvel, hanno dato ai fan quel che volevano. Sono loro i veri editor della Marvel Comics.

E per me, non c’è caso più esplicativo del costume di Ben Reilly. Dal mio punto di vista, non ha grande rilevanza quel che una persona veste mentre fa quel che fa. Una cosa così secondaria ai miei occhi, ma così centrale per il pubblico, farà sempre sì che la Marvel decida di trovare una ragione per accontentare il secondo.

E così ho pensato a un motivo che giustificasse il ritorno del costume originale. Come strizzata d’occhio ai lettori, ho inserito nel terzo numero un fan dell’Uomo Ragno che critica Ben e il suo costume. Ho persino citati un sacco di tweet.

 

Mark Bagley ha parlato invece con più affetto della vecchia divisa di Scarlet Spider.

 

Ben Reilly: The Scarlet Spider #3, copertina di Mark Bagley

Bagley – Riporta alla mente un sacco di ricordi. Disegnarlo è sempre stato divertente, anche perché la sua struttura semplifica molto il lavoro sulle proporzioni della figura che ricopre. Non ricordo di aver mai dichiarato di amarlo. All’epoca della sua creazione, non apprezzavo alcune delle sue qualità migliori, ma disegnarlo adesso è una discreta emozione.

Tom Lyle, il primo disegnatore del Ragno Rosso, ha fatto un lavoro spettacolare nel progettare un costume che non sembrasse un costume, che è un po’ la definizione che diedero a noi artisti, ai tempi, quando gli editor parlarono prima volta della divisa di Ben Reilly. Se non sbaglio, a tutti noi disegnatori delle testate ragnesche fu chiesto di mandare dei bozzetti di proposta. Ho ancora alcuni degli originali.

La decisione di tornare al costume tradizionale è arrivata dall’alto. Peter David e il team editoriale credo volessero riabbracciare il passato del personaggio ed entusiasmare i suoi fan di vecchia data. Nella storia, penso che Ben, incasinato com’è in questo momento, abbia un gran bisogno di ricordarsi di un tempo in cui era davvero un gran bravo ragazzo e nulla più.

Quando mi hanno proposto di rinnovare il suo costume, sono stato felice di avere questa possibilità. Devo dire che non ero del tutto convinto di quel che avevo prodotto, anche se ci ho lavorato sopra un bel po’. Ad essere onesto, a parte impegnarmi a disegnare il personaggio al meglio possibile, sento molto la voglia di dimostrare che sono un disegnatore migliore rispetto all’epoca della Saga del Clone. Quindi non aggiungerò il mio tocco personale in maniera eccessiva al costume classico. Sarebbe un tradimento della scelta di abbracciare il suo aspetto passato.

 

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Fonti: Bleeding Cool | Marvel