Continuano le avventure di Victor Von Doom, l’ex Dottor Destino, su Infamous Iron Man, dopo un numero #8 in cui si è manifestato l’inquietante e pericolosissimo Reed Richards superstite dell’Universo Ultimate: il Creatore.

Brian Michael Bendis ha parlato di questa inedita versione della storica rivalità tra i due, che ha visto Reed dalla parte dei cattivi e Victor nei panni dell’eroe.

 

Infamous Iron Man #9, copertina di Alex Maleev

Da un lato qualcuno che molti considerano il peggior criminale dell’Universo Marvel che vuole redimere se stesso. Un uomo che si è cacciato nella peggior buca possibile ed ora tenta di uscirne. Si tratta di una storia che ho voluto raccontare per anni e non so dirvi quando l’abbia pensata per la prima volta, ma nessuno è meglio di Destino per rappresentarne le difficoltà e per fare il tentativo. Bisogna entrare nella sua testa e capire la sua prospettiva, sapere tutto quel che ha fatto. Non ci sono vie di fuga morali, per lui: è consapevole di ogni misfatto, ogni vittima che ha sepolto. Ma vuole comunque tentare di riabilitarsi.

Questa storia è diversissima da tutte le altre che ho scritto e una delle cose che preferisco sono i momenti silenziosi che mostriamo. Victor ne ha avuti parecchi, di questi momenti di riflessione, negli anni, ed è passato alla storia come un cattivo ponderoso. Ma qui siamo nella sua mente, nel suo intimo. Lo vediamo in circostanze di difficoltà, ma io cerco di far emergere il suo vecchio io, in questi momenti, di restituirgli la sua voce adirata. La sua rabbia non è scomparsa solo perché ha deciso di voler essere una persona migliore.

La difficoltà più grande, per me, è trovare empatia nel suo punto di vista. Credo sia la cosa più difficile con un fumetto che ha un cattivo per protagonista. Bisogna trovare qualcosa che ti connetta emotivamente o, almeno, che ti permetta di capire chi sia il protagonista, da dove venga la sua personalità, in modo da riuscire a raccontarla in modo sentito.

Infamous Iron Man #6, copertina di Alex MaleevStorie così sono rare a fumetti, ma frequenti nella TV. Pensate a Tony Soprano o Walter White. Ma il fatto è che la storia rimane sempre interessante, finché il protagonista è davvero bravo in quello che fa, anche se è un cattivo. E vedere Victor diventare una persona migliore mi incolla alle pagine, perché è davvero il più spietato di tutti che compie un’impresa incredibile.

La gente è più comprensiva con lui che con altri cattivi, perché conosce il suo passato. Sanno della sua giovinezza in Romania, di sua madre, di quel che gli ha fatto. Una volta che si conosce l’origine di quest’uomo, è chiaro che dentro di lui ci sia ancora un ragazzino spaventato che cerca di sfuggire all’inferno. E si fa il tifo per lui. Ed è questo, credo, il punto di vista dei lettori. Dopotutto, per nessuno è mai troppo tardi.

Volevo mettere Victor di fronte al Reed dell’Universo Ultimate sin dall’inizio. Voglio dire… un Richards malvagio e un Von Doom che cerca di essere buono. Mi ricordo di aver chiamato Tom Brevoort e di avergli detto che non c’era ragione per non fare questa cosa. Non la vedevo. Ma era troppo bello e mi sembrava che mi sfuggisse qualche intoppo. Quasi speravo che Tom mi dicesse che era già stato fatto. Mi avrebbe liberato da un peso. Ma invece mi ha detto di essere d’accordo, anche perché avrebbe fatto felici i lettori a cui mancano i Fantastici Quattro.

 

Bendis ha dichiarato di sentirsi a metà del cammino, con Victor Von Doom e il suo processo di redenzione. Sibillinamente, ha avvertito che la sua storia finirà nell’unico modo possibile. Cosa questo significhi, lo lasciamo alle vostre interpretazioni. Il finale della serie, dice lo sceneggiatore, è stato scritto sin dall’inizio e nulla lo ha minimamente smosso, per ora. Potrebbe capitare domani, chissà. Ma sin qui, nella sua potenza, è rimasto intoccato.

 

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Fonte: Marvel