Sin dall’alba di Rinascita, il mondo del Fumetto si è interrogato sui tanti misteri dietro al rilancio che ha visto i personaggi di Watchmen – o meglio, alcuni elementi narrativi dell’opera di Alan Moore e Dave Gibbons – confluire nella continuity principale della DC Comics. Nel prologo Universo DC: Rinascita, infatti, abbiamo appreso che un misterioso e potentissimo personaggio ha interferito con l’avvento della nuova realtà nata a seguito della miniserie Flashpoint plasmando il mondo del reboot I Nuovi 52. Questo demiurgo, che si sospettava fortemente potesse essere il Dottor Manhattan, ha sconvolto la timeline dei personaggi “rubando” loro circa dieci anni di storie.

In aggiunta, Batman ha rinvenuto nella sua Batcaverna l’iconica spilla del Comico – con tanto di macchia di sangue – cosa che ha portato a un’indagine del Cavaliere Oscuro e di Flash – esplorata nel crossover The Button – che ha fornito qualche risposta, ma anche ulteriori domande sui segreti di Rinascita. Infine, non va dimenticata la presenza del machiavellico Mister Oz – personaggio del quale non si conosce la vera identità, ma che molti legano a Ozymandias – il quale è apparso su Superman, Action Comics e Detective Comics dimostrando di avere un suo personale piano, che tra le altre cose gli ha fatto inscenare la morte di Tim Drake, alias Red Robin.

Tutti questi misteri dovrebbero essere svelati nella miniserie Doomsday Clock, sequel diretto di Universo DC: Rinascita, previsto per il prossimo novembre negli Stati Uniti. Scritto da Geoff Johns per i disegni di Gary Frank e i colori di Brad Anderson, questo titolo promette grandi cose, già a giudicare dalla presenza del celebre Orologio della Mezzanotte di Watchmen nel teaser, con il logo di Superman al posto delle ore dodici.

Proprio Johns, Presidente della casa editrice di Burbank, ha concesso una lunga intervista a Blastr, in cui ha fornito succose informazioni su questo nuovo progetto. Subito gli è stato chiesto se è un sequel di Watchmen

 

Si tratta di qualcos’altro. È Watchmen che collide con l’Universo DC. È il progetto più personale, epico e impegnativo al quale abbia lavorato nella mia intera carriera. Con Universo DC: Rinascita ho aperto la porta al Dottor Manhattan. Parte di ciò era dovuto al fatto che ho sempre amato l’influenza di Watchmen sul mondo reale. Ho buttato Manhattan nella mischia perché ho sempre pensato che ci fosse una storia di Manhattan e Superman che andasse raccontata, ma poi… tutto questo è cresciuto. E cresciuto ancora. Si è preso la mia anima e il mio cuore. Eppure, al centro di tutto c’era ancora un essere che ha perso la sua umanità, prendendone le distanze, e un alieno che invece rappresenta l’umanità più della maggior parte degli esseri umani.

Non avremmo mai fatto una storia come questa se non ci avessimo creduto al mille per cento. Conta solo e unicamente la storia. Non ci saranno crossover. Non pubblicheremo one-shot e miniserie tie-in. È una storia a sé stante. C’è solo Doomsday Clock. Non abbiamo alcun interesse a incrociare altri racconti con questo. Non volevamo vedere il Dottor Manhattan affrontare Superman in Action Comics, con tutto il rispetto. La nostra storia non parla di questo, è qualcosa di diverso. E sì, avrà un impatto sull’intero Universo DC. Influenzerà tutto quello che verrà in seguito, oltre a ciò che è accaduto in precedenza. Toccherà le tematiche principali e la vera essenza della DC.

Saranno coinvolti diversi personaggi, ma la storia si focalizzerà solo su una manciata di questi. E in particolare su Superman e sul Dottor Manhattan. Quest’ultimo sarà al centro della storia e saranno rivelate le sue motivazioni, il perché abbia fatto quello che ha fatto, e alla fine se la dovrà vedere con Superman. Ci saranno tanti, tantissimi altri personaggi coinvolti, successivamente, ma è troppo presto per parlarne.

[Io e Gary Frank] abbiamo discusso di questa storia per sei mesi, e la verità è che in seguito alle elezioni, e tutto ciò che è avvenuto immediatamente dopo, l’ho richiamato dicendogli che avevo finito di scrivere Doomsday Clock.

Ma tutto questo ha a che fare con molto di più dell’elezione del Presidente degli Stati Uniti e le reazioni conseguenti. La storia è più grande e va più in profondità: racconta del mondo e dell’attitudine delle persone. Sento che oggi ci sono punti di vista sempre più estremi, ovunque, su ogni cosa. Non ci si porge più il ramo d’olivo, non più. Le persone e i popoli sono sempre più separati. Ognuno sceglie da che parte stare invece di trovare un modo per stare meglio assieme. C’è un’atmosfera di rabbia e frustrazione che puoi toccare con mano. E non c’è più compassione o voglia di provare a capire il mondo. Quello che stiamo facendo, quindi, è raccontare la storia di due opposti, mettendoci ognuno il proprio punto di vista. Crediamo sia qualcosa di importante: la verità è che se il mondo e la nostra nazione non avessero continuato ad andare in una certa direzione, non so se avremmo mai raccontato questa storia, che forse per noi non sarebbe esistita se l’ultimo anno non fosse stato com’è stato, e se tutto questo estremismo non fosse stato così palpabile.

[Il titolo della storia] prende degli elementi iconici sia da Superman che da Watchmen, oltre che dall’intero Universo DC. Credo sia perfetto, anche perché le iniziali di Doomsday Clock sono “DC”. Ovviamente, tutti sanno chi sia Doomsday, ma voglio chiarire che questo personaggio non farà parte della storia. I lettori penseranno che l’ultima volta che hanno sentito di Superman e Doomsday assieme, il supereroe è morto. Andrà davvero così?

Doomsday Clock, teaser

 

 

Fonte: Blastr