Nel corso dell’edizione 2017 di Napoli ComiconPanini Comics ha tenuto un panel in cui sono intervenuti i principali artisti Marvel ospiti della casa editrice. Moderata da Nicola Peruzzi e Diego Malara, hanno partecipato alla conferenza Flaviano Armentaro (Power Man and Iron FistI am Groot), Jacopo Camagni (Nomen Omen, Deadpool The Duck), David Lopez (Captain Marvel, All-New Wolverine), Scott Koblish (Deadpool, Spider-Man/Deadpool) e Marco Checchetto (Gamora, Star Wars: L’Impero a pezzi).

Sollecitati da Peruzzi e Malara, i disegnatori hanno parlato delle opere sulle quali hanno lavorato o stanno lavorando toccando diversi temi.

 

I am Groot #1, anteprima 03

Armentaro – C’è differenza tra le serie Netflix e la serie alla quale ho lavorato. Nel fumetto, Iron Fist è la componente comica, mentre Power Man è il tipo che ha famiglia, più quadrato. Questa dinamica non è presente nello show, visto che i due personaggi sono ancora agli inizi della loro carriera e hanno caratteristiche differenti.

In I am Groot troviamo un personaggio un po’ più grande del Baby Groot visto sul grande schermo nell’ultima pellicola dei Guardiani della Galassia. È stato molto divertente lavorare a questa serie, di cui ho consegnato da poco il secondo numero.

Camagni – La Marvel, a differenza della DC, ha personaggi più stoici, intransigenti. Deadpool destabilizzò questo equilibrio con la sua irriverenza, e hanno deciso di sfruttare questo personaggio in grado di creare subito empatia.

L’editor di Deadpool mi ha proposto di lavorare su Deadpool The Duck dandomi piena libertà di creare un papero molto dolce, quasi un peluche, che spero venga prodotto!

Koblish – Forse [Deadpool mi piace] perché è rosso e nero, che sono due colori che vanno molto. E poi perché indossa una maschera, come la maggior parte di noi. E quando la toglie è orrendo, come lo siamo noi. La gente si immedesima.

Deadpool The Duck #1, anteprima 04

Lopez – Non ho ancora visto Logan, ma una cosa che è mi è piaciuta guardando il trailer è la somiglianza tra Laura e la versione infantile apparsa nelle mie tavole.

In generale mi è piaciuto che abbiamo realizzato un film finalmente maturo. Gli spettatori non devono essere sempre trattati come dei bambini. Ci sono film e personaggi che è giusto abbiano un taglio decisamente più maturo.

Checchetto – Sono un fan di Star Wars, anche se non così maniacale. Ho visto tantissime volte i film e il pensiero che in una piccola città della provincia di Venezia vengano realizzate le nuove storie a fumetti della saga mi riempie di gioia. Mai avrei immaginato, un giorno, guardando quei film, di poter realizzare qualcosa del genere.

Lavorare per Lucasfilm è come lavorare in Marvel, con l’unica differenza che c’è un doppio controllo su quanto realizzato. C’è grande attenzione per ogni cosa che facciamo, anche la più piccola. Sarà che sono un disegnatore oneroso! [ride].

 

Passando a parlare della crossmedialità del fumetto, è stato chiesto agli artisti di scegliere un personaggio che vorrebbero vedere adattato in un altro medium.

 

Armentaro – Shatterstar e tutto quel mondo a fumetti cafone della X-Force anni ’90.

Camagni – Lo Star-Lord dell’attuale serie a fumetti [di Chip Zdarsky e Kris Anka – NdR] in una sit-com in stile “La stronza del piano di sopra”.

Lopez – La Xavier School come una sit-com venezuelana.

Koblish – Uno show in stile Sex & the City con le donne gatto. [La Gatta Nera e Catwoman – NdR]

Checchetto – Manca un videogame davvero importante con i personaggi della Marvel.

 

La discussione è passata poi ad analizzare i crossover, croce e delizia degli ultimi anni Marvel. È stato chiesto un giudizio netto agli artisti: favorevoli o no a iniziative del genere?

 

 

Lopez – No, la storia della letteratura ci insegna che i racconti che ci appassionano di più vedono uno, al massimo due personaggi protagonisti. Sotto l’aspetto della drammaticità, avere tanti personaggi non giova al risultato finale.

Camagni – No, non sono favorevole.

Armentaro – Si, assolutamente sì. Per me è un sogno ritrovare in una sola vignetta tutti i miei personaggi preferiti. A volte il Fumetto si prende troppo sul serio e dovremmo tornare a guardarlo con gli occhi di quando eravamo ragazzini.

Checchetto – Si, sono favorevole.

Koblish – Si, favorevole. Si guadagna bene con eventi del genere! [ride]

 

In chiusura, un’ultima domanda su eventuali franchise verso cui i Marvel Studios e Disney dovrebbero guardare per prendere spunto e migliorare la loro produzione.

 

Armentaro – True Blood.

Checchetto – Disney non ha molto da guardare fuori. I suoi adattamenti sono già al top, quindi non credo ci sia bisogno.

David Lopez – Star Wars ha aperto un nuovo modo di fare merchandising, quindi non credo che debbano guardare ad altre proprietà intellettuali per imparare qualcosa.

Koblish – Niente in particolare, basta che non siano film Warner, perché sarebbero terribili. Non hanno un gruppo unito che lavori alle pellicole, a differenza dei Marvel Studios, dove c’è un team più piccolo e omogeneo di produttori.

Questo fa sì che il gruppo che lavora su Batman sia diverso da quello che lavora su Superman e così via. Spesso sono sottopagati e si odiano l’un l’altro.

Panini Comics a Napoli Comicon