Jason Aaron, Chip Zdarsky e Mike Costa, assieme a Margaret Stohl e Brian Stelfreeze, hanno incontrato i lettori Marvel di Chicago al C2E2, per parlare di Legacy, iniziativa di cui già dovreste conoscere i dettagli fondamentali, che riporterà, tra le altre cose, alla numerazione originale alcune delle serie più storiche della Casa delle Idee, in una grande celebrazione del passato.

Ecco cos’è emerso alla convention chicagoana, cui erano presenti anche diversi editor.

 

 

Aaron ha dichiarato che lo one-shot targato Generations dedicato a Thor vedrà Jane Foster collaborare con una versione classica ma mai vista prima del Dio del Tuono; ai disegni, Mahmud Asrar. Paul Renaud e Nick Spencer si occuperanno invece dell’albo dedicato ai due Capitan America, Ramon Perez e Brian Bendis dei due Spider-Man, Ramon Rosanas e Tom Taylor dei due Wolverine. La formula è sempre la stessa: l’attuale erede del nome affiancato da una versione dell’eroe originale.

Legacy verrà innescato da uno one-shot scritto da Aaron e disegnato da Esad Ribic, con copertina di Joe Quesada. Ecco cos’ha dichiarato lo sceneggiatore in merito:

 

Aaron – Si tratta della cosa più grossa che abbia mai fatto alla Marvel. Questo albo affronta il passato, il presente e il futuro della Casa delle Idee. Mi tufferò nella nostra storia per presentarvi quelli che io chiamo gli Avengers Preistorici. Uno di essi è un personaggio che conoscete già, mentre il resto sono versioni in stile uomini delle caverne dei principali eroi della Marvel.

 

Questa storia metterà in moto eventi che riverbereranno in ogni albo che giungeranno in seguito. Ci saranno grandi cambiamenti, ma non saranno cancellate le innovazioni degli ultimi anni, in termini di diversificazione e rinnovamento, rassicurano gli editor Marvel

Qualcosa è stato rivelato anche sulle attuali trame che riguardano Thor. La guerra tra Asgard e l’impero Shi’ar sta per giungere allo scontro diretto, con il coinvolgimento della Forza Fenice e di un altro storico elemento del cosmo Marvel. Una delle scene preferite dall’autore? Quentin Quire che insulta il Dio del Tuono e fa il gradasso con lui. Nella storia comparirà anche un terzo Tonante, War Thor. Si tratta di qualcuno che già conosciamo e che vestirà questi panni per sette numeri.

Notizie sulla nuova serie dei Guardiani della Galassia: Duggan e Kuder abbracceranno le atmosfere dei film e allo stesso tempo riporteranno in scena molti elementi del ciclo originale di Dan Abnett e Andy Lanning, come il ritorno della mitologia di Darkhawk. Inoltre, la serie è stata progettata in modo da raccontare, nei primi numeri, quel che hanno fatto i singoli personaggi nel periodo di vuoto tra il ciclo di Bendis e il nuovo corso. Quindi, è stato il turno delle dichiarazioni di Chip Zdarsky.

 

Zdarsky – Su Peter Parker: The Spectacular Spider-Man vogliamo definire quali siano gli elementi che rendono il personaggio ciò che è. Per caso sapete di una qualche tragedia importante nella sua vita? Il fatto stesso che io abbia l’occasione di scrivere questa storia è un errore e la Marvel se ne pentirà presto.

Mike Costa – Il piano di riportare Eddie Brock nei panni di Venom ci riporta alla definizione del rapporto tra uomo e simbionte che conosciamo: una dipendenza reciproca che non fa bene a nessuno dei due.

 

In parte dipenderà dall’influenza dell’ultimo ospite, Lee Price, che rivedremo nella serie. Così come, nel numero #150 scopriremo anche cosa sia accaduto a Flash Thomspon.

Il prossimo arco narrativo di Black Panther si intitolerà Avengers of the New World, e Brian Stelfreeze ha parlato del suo ruolo nel mettere in mostra la nuova vita del Wakanda.

 

Stelfreeze – Semplicemente, non mi sono mai divertito tanto nel mondo dei fumetti. Anche se mi sono cacciato nei guai a venire a lavorare per la Marvel, perché nell’editoria di profilo più piccolo gli editor non ti stanno addosso così tanto. Ma voglio restare a lavorare su Pantera Nera il più a lungo possibile, anche se attualmente significa solo occuparmi di progettazione e copertine.

 

L’artista ha potuto occuparsi del design degli dei del Wakanda, che vedremo convinti del fatto che T’Challa abbia in qualche modo abbandonato il suo Paese. L’intento era di farli apparire originali, ma anche molto familiari agli occhi dei lettori. L’idea è che siano molto africani nell’estetica, perché ogni nazione del Vecchissimo Continente ha preso spunto dal Wakanda per i tratti fondamentali della propria cultura.

 

 

Fonte: Comic Book Resources