La popolarità di Deadpool non accenna a fermarsi, ma tra le molte iniziative editoriali che vedono come protagonista il Mercenario Chiacchierone ce n’è una che può vantare una marcia in più: la graphic novel Deadpool: Bad Blood, in uscita il prossimo 17 maggio negli Stati Uniti, è sceneggiata da Chad Bowers e Chris Sims (scrittori di X-Men ’92) con il contributo del creatore di Wade Wilson in persona, Rob Liefeld, impegnato anche alle tavole (colorate da Romulo Fajardo).

Dalle pagine del sito ufficiale Marvel, Liefeld condivide qualche ricordo sul passato di Deadpool e sul futuro che lo attende in Bad Blood.

 

Deadpool: Bad Blood, copertina di Rob LiefeldDeadpool nasce dalla mia profonda invidia per tutto ciò che riguarda Spider-Man. All’epoca il mio compito era quello di alzare la posta dopo l’arrivo di Cable, un personaggio che aveva sconvolto il mondo del fumetto e aveva portato i Nuovi Mutanti a nuove vette.

Quando il titolo iniziò a calare nelle vendite, la Marvel me lo affidò e mi disse che potevo fare tutto quello che volevo. Rifacendomi a Spider-Man, non feci altro che proporre alla Marvel uno Spider-Man armato di spade e di pistole, perché sono ossessionato dalle armi e dall’equipaggiamento.

Da piccolo ero cresciuto sulle vecchie storie di Spider-Man, adoravo questo personaggio che ti prendeva in giro mentre ti pestava. Credo che sia una formula che funzioni sempre, a tutti piace vedere uno spaccone in combattimento. Penso che lo stesso valga anche per Deadpool, perché sa essere divertente e strafottente, e sa farsi amare per questo.

I personaggi come questi hanno successo perché mettono il lettore di buon umore, e di Deadpool oggi c’è più bisogno che mai in un mondo che ogni giorno esce un po’ più fuori controllo

page-Deadpool: Bad Blood, anteprima 01Il passato di Deadpool era praticamente una tabula rasa. Quando proposi il personaggio alla Marvel all’epoca, chiesi: può essere un membro del progetto Weapon X? Mi dissero di sì e allora chiesi: “X” può essere un numero romano? E se sì, abbiamo già visto le armi dall’uno al nove?

Feci di lui Arma IX per indicare che non era stato assemblato a dovere, e che forse era per questo che era completamente pazzo. Un’altra grande influenza della mia crescita era lo stile soapoperistico di Chris Claremont: i suoi X-Men erano la migliore soap opera che avessi mai visto da bambino, quindi mi sforzai di creare storie con più strati, di prevedere rivelazioni che sarebbero giunte successivamente e tutta una serie di colpi di scena.

Ebbi l’opportunità di costruire il passato di Deadpool, di riportare in scena i personaggi della sua infanzia e così via, è stato affascinante per me. C’è stato un periodo in cui disegnavo in continuazione dei personaggi sul mio taccuino e pensavo al modo in cui inserirli nella vita di Deadpool.

page-Deadpool: Bad Blood, anteprima 02Quando sono stato invitato a partecipare al progetto Bad Blood, mi sono visto in una situazione simile a quella de “Il Vecchio e il Mare”. Gli altri due sceneggiatori sono giovanissimi, ed è stato fantastico ascoltare le idee che quei ragazzi avevano da proporre. Ci sanno fare e abbiamo iniziato subito a discutere del personaggio.

Ho lavorato altre volte con degli autori assegnati a un progetto pre-esistente, e a volte è evidente quanto sia limitato il loro entusiasmo, ma lavorare con Chad e Chris è stato straordinario. Il loro contributo è stato fantastico.

In Bad Blood faremo la conoscenza di Thumper, un personaggio del passato di Deadpool la cui storia si incrocia con la sua. Il momento in cui si separano e poi si reincontrano son essenziali nella storia.

Volevo fornire a questo personaggio un punto di vista che gli consentisse di entrare in sintonia con il lettore: in Bad Blood vi presentiamo la sua figura, la sua storia, e nell’ultima parte del volume… be’, credo che abbiamo colto alla perfezione la tappa finale del suo viaggio. Vedrete!

 

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Fonte: Marvel