Butch Guice, disegnatore di Black Panther and The Crew, parla di questo nuovo progetto Marvel, che vede Ta-Nehisi Coates e Yona Harvey ai testi. Una storia dedicata a un gruppo di eroi di colore, formato da Pantera Nera, Misty Knight, Luke Cage, Manifold e Tempesta.

Di seguito trovate le dichiarazioni più interessanti di Guice e, in coda, una gallery con le sue prime tavole diffuse dalla Casa delle idee.

 

Black Panther & The Crew #1, copertina di John Cassaday

Black Panther & The Crew #1, copertina di John Cassaday

Pantera Nera è un personaggio dall’aspetto molto pulito, dal punto di vista artistico. Ha qualche dettaglio in più nel costume, rispetto a un tempo, ma di fatto la sua è una tuta nera che ne definisce la figura in modo completo. Questa semplicità punta l’attenzione visiva sul suo linguaggio del corpo, sui movimenti atletici e sulla luminosità delle scene. Il personaggio è stato disegnato da alcuni dei migliori, in passato, quindi ho modelli difficili da emulare.

Il gruppo è eterogeneo e interessante: un sacco di personalità diverse e di aspetto estetico vario. Per me è un piacere disegnare protagonisti così differenti tra loro. Una delle grandi gioie del mio lavoro è capirne la personalità, definire le sottigliezze della loro identità, dei movimenti e degli abiti, del modo in cui si esprimono quando discutono.

Manifold, che ha meno storia editoriale, non mi ha dato grandi problemi, anche perché lo conosco meglio di altri avendolo disegnato nel mio breve impegno su Secret Avengers. Ha un look davvero grandioso, soprattutto grazie alle sue origini di aborigeno. Specialmente ritrarlo in abiti comuni, con il suo stile da strada, è divertente.

Sono un grande fan della narrativa noir, dei gialli, del mistero, quindi la componente più metropolitana, il lato più quotidiano delle vite di questi eroi è stato quello più stimolante ed impegnativo da disegnare. Non che la roba da supereroi non sia divertente, ma sapere che il fumetto ha queste due anime che coesistono è una cosa in più. Ta-Nehisi e Yona hanno saputo affiancarle magistralmente.

Anche il fatto che la storia sia ambientata ad Harlem mi consente un senso di realismo maggiore, di ancorare a un luogo esistente la mia arte. A volte, i miei disegni sono più orientati verso il fantasy o la fantascienza, il che mi impone di costruire da zero le ambientazioni. Ma in casi come questo si ha a disposizione un modello vitale e vibrante da ritrarre. Harlem è davvero il personaggio in più di Black Panther and The Crew. Forse il principale.

 

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Fonte: Marvel