Cinque anni di storie non sono uno scherzo, anche se hanno per protagonista il supergruppo meno serio e più improbabile di tutta la Marvel, ovvero i Guardiani della Galassia. Brian Michael Bendis è giunto al capolinea del suo storico ciclo ed è pronto a fare un divertito bilancio, confessando al pubblico ciò che ha preferito, categoria per categoria. Pronti?

 

Guardiani della Galassia #19, anteprima 05Villain preferito: J’son, il padre di Peter Quill. Una delle ragioni per cui volevo lavorare su questa serie erano le origini di Star-Lord. Quando ebbi modo di leggerle, come membro del comitato cinematografico della Marvel, mi resi conto che sono spettacolari, non meno affascinanti di quelle di Spider-Man o di Superman, anche se chiaramente meno celebri.

Un re naufraga sulla Terra nel mezzo di una guerra spaziale e si innamora di una donna, la mette incinta, riparte per lo spazio e la lascia con un bambino mezzo alieno ignaro di tutto che poi cresce e scopre che suo padre è una delle più grandi teste di c…. della galassia. Poter giocare per tanto tempo con questo concetto è stato un privilegio.

Ospite preferito: Avere Tony Stark per tanti numeri sulle pagine della serie è stato davvero entusiasmante. E poi ci siamo proprio divertiti con lui, che ha avuto occasione di viaggiare ben oltre le proprie abitudini. Uno dei ricordi più divertenti sono i suoi flirt con Gamora.

Evento preferito: Adoro quando gli X-Men vanno nello spazio e quindi amo il Processo di Jean Grey. L’idea di trascinare Jean Grey nel presente e di accusarla di essere una colossale genocida agli occhi di gran parte dello spazio è potente. Una storia mai raccontata prima, mai visto niente di simile, e, inoltre, avevo la fortuna di essere autore di entrambe le serie su cui si svolgeva. E di far innamorare Kitty e Peter nel frattempo.

Guardiani della Galassia #19, anteprima 06Ma credo che i miei tie-in preferiti sui Guardiani siano quelli di Black Vortex, che è una storia di Sam Humphries, ma credo sia significativa di quel che tutti noi autori impegnati sulle testate cosmiche abbiamo fatto in questi ultimi due anni. C’erano diverse interazioni interessanti tra i personaggi.

Se devo invece indicare l’evento più importante, non posso che citare il fatto di averli aggiunti a Infinity. Dato che il mio mestiere, tra le altre cose, era collocare il gruppo in una posizione più prominente e centrale rispetto al passato, averli come parte di quella saga fu fondamentale.

Battaglia preferita: Kevin Maguire è uno dei miei disegnatori preferiti di ogni epoca e ho avuto modo di averlo sulla serie per un paio di numeri. C’è un albo, Guardians of the Galaxy #10, in cui Gamora e Angela fanno coppia. Credo che abbia fatto un lavoro grandioso su quel numero. C’era una grande battaglia, davvero spettacolare, in cui le due guerriere invadevano un certo pianeta. Notevole.

Frase di Groot preferita: Uno dei momenti che amo di più, dei cinque anni in cui ho scritto i guardiani, è una copertina di Dale Keown in cui Jean Grey parla con Groot ed è in grado di tradurre il suo classico “I sono Groot” in una frase incredibilmente poetica.

All-New X-Men #23, variant cover di Dale KeownProbabilmente, quella frase è quella su cui mi sono impegnato di più in tutto quell’anno. Un piccolo assaggio di quel che passa per la testa di Groot.

Guardiano preferito: Non ce l’ho. Posso semmai parlare del rapporto preferito tra due personaggi. Ovviamente, sappiamo tutto di quello tra Groot e Rocket. Ma adoro quando un’amicizia nasce da zero, o quando origina da una rivalità, ad esempio. Quindi la relazione tra Gamora e Angela è un mio punto debole. Anche scrivere Tony Stark e Rocket è stato bello, perché Tony, in qualche modo, è spesso il Rocket dei Vendicatori.

Adoro quando i personaggi iniziano a gravitare gli uni attorno agli altri, senza nemmeno che noi autori ce ne accorgiamo, sorprendendoci con la loro capacità di entrare in relazione con gli altri. Ecco perché vorrei sempre avere Kitty Pryde con me. Credo che cacciarla nello spazio sia stata una grande idea, perché è l’opposto di Gamora sotto tanti aspetti e aggiungeva tanti elementi al gruppo che non si trovavano nel film.

 

Più in generale, Bendis ha parlato della gioia di scrivere un fumetto che ha per protagonista un procione spaziale, dopo una carriera iniziata nel noir e proseguita con personaggi che avevano spessissimo una carica tragica importante.

 

Quando la Marvel mi propose i Guardiani della Galassia, il fumetto era in pausa da un po’ e le ultime storie che erano state raccontate erano considerate uno dei classici moderni della casa editrice. Quindi, saltare a bordo di un progetto con quelle aspettative, era una sfida enorme.

Inoltre, non c’è un singolo numero di questa serie che rechi il mio nome che non sia stato disegnato da un grande artista. Steve McNiven, Sara Pichelli, Frank Cho, Kevin Maguire e infine Valerio Schiti. Ogni Annual, ogni speciale, ogni tie-in è stato visivamente spettacolare. Il pubblico ama davvero molto questi personaggi, e gli artisti adorano disegnarli. Questo fumetto è sempre stato bellissimo da vedere.

 

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Fonte: Marvel