Amazing Spider-Man, testata d’angolo delle nuove storyline legate all’Uomo Ragno, torna dopo la fine dell’evento Clone Conspiracy con un numero #25 decisamente maggiorato nella paginazione. Novanta è il numero raggiunto e Dan Slott, sulle pagine di Marvel.com, spiega come mai la scelta di un albo così inusuale e corposo.

 

Amazing Spider-Man #25, copertina di Alex RossOgni volta che concludo un evento ragnesco mi riprometto che sarà l’ultimo. Sono enormi quantità di lavoro e di tempo che vanno condensate nelle tabelle di lavoro di tutti e che si connettono ad altri fumetti. Ogni mese è come piazzare binari. La cosa buona, per Clone Conspiracy è che potevo sempre contare sul sostegno derivante dai disegni. Insomma, a chi non piace una tavola di Jim Cheung?

La dissociazione, però, interviene sempre per me, sceneggiatore. Sono sempre entusiasta soprattutto di quel che viene dopo quel che voi leggete. Insomma, eccomi qui, qualche tempo fa, a far promozione per Clone Conspiracy, mentre sto scrivendo e non vedo l’ora di farvi leggere la nuova storyline: Osborn Identity.

Sarà una cosa grossa. Da un sacco di tempo non abbiamo Norman Osborn sulla serie, dai tempi di Superior Spider-Man. E anche allora è stata una cosa rapida. persino quando Peter ha affrontato l’esercito di Goblin, Norman era lontano dall’azione. Quindi, sono anni che non vediamo un confronto serrato con Norman Osborn. Dal 2009.

 

Del resto, dai tempi di Un Nuovo Giorno, esordio dello sceneggiatore su Amazing Spider-Man, Norman è stato impegnato anche in tante altre sedi, da Thunderbolts a Dark Avengers, lontano dalle mani degli autori ragneschi. Questa storia, in qualche modo, rappresenta un ritorno a casa per il Goblin originale.

 

Vedremo un lato di lui del tutto inedito. Al termine di Goblin Nation, grazie ai naniti creati da Octopus e implementati dal Ragno, abbiamo visto che qualcosa nel sistema di Norman non permette alla formula di Goblin di funzionare. Quindi questo è il calcolatore e spietato Norman Osborn senza nemmeno un briciolo di follia in corpo, una persona del tutto diversa e un nemico mai visto. Forse più pericoloso che mai, perché la sua mente è davvero libera e sana per la prima volta.

 

Slott ha quindi parlato, più in generale, dell’attuale condizione di Peter Parker, della sua esistenza di imprenditore, delle tragedie e dei guai che sono giunti con Clone Cospiracy dopo un periodo sostanzialmente di successo.

 

Amazing Spider-Man #25, variant cover di Stuart ImmonenPeter è sempre Peter, nonostante le Parker Industries. Ha poteri con cui potrebbe fare cose incredibili per sé, ma, se li usasse così, non sarebbe lui. Anche il fatto di essere un magnate, per lui, è un superpotere da utilizzare con responsabilità. Continua a comprare i suoi abiti a caso, si abbassa lo stipendio per non guadagnare troppo rispetto ai propri dipendenti, spende le sue risorse per migliorare le sue prestazioni di eroe o per la Fondazione Zio Ben.

Nei suoi nuovi e scintillanti panni, rimane sempre un imbranato che gestisce la compagnia in maniera non ottimale proprio perché è Peter e le sue priorità sono altre, interferiscono sempre. Se, a una festa di gala dove è fondamentale fare bella figura, dovesse vedere una donna a cui viene sottratta una borsetta, pensate che non si cambierebbe in Spider-Man e non inseguirebbe il ladro? Certo che lo farebbe, perché è Peter.

Nel suo rapporto con Norman Osborn, io non vedo nessuna ironia. Dacché è morta Gwen, Peter non ha mai voglia di ridere attorno a Norman. Nella storia, vedremo Kingpin offrire a Spidey la testa di Osborn su un piatto, metaforicamente parlando, e Peter non ha intenzione di farsi scappare l’occasione. Spider-Man non ha un solo volto. Non è chiaramente un vigilante metropolitano oscuro e tormentato, così come non è soltanto un supereroe allegro e spensierato

 

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Fonte: Marvel