Seconda parte dell’appuntamento con il panel Next Big Thing della Marvel, andato in scena lo scorso weekend all’Emerald City Comic Con di Seattle.

 

 

Al parterre di autori che ha animato la prima parte si aggiunge l’editor Jake Thomas e il discorso passa dalle singole serie a temi più generali come la continuity, la diversità degli eroi Marvel della nuova generazione, le conseguenze di Secret Wars e… il ritorno dei Fantastici Quattro?

 

 

Jessica Jones #5, copertina David MackDennis Hopeless su Spider-Woman – La serie attuale si concluderà con il numero #17, questo è sempre stato in nostro piano. È il titolo che più amo tra quelli a cui ho lavorato, e arrivare al capitolo finale è stato molto emozionante. Abbiamo raccontato la storia che volevamo, e nell’ultimo numero regaleremo alla protagonista un po’ di pace e di felicità, prima che arrivi qualcos’altro a colpirla all’improvviso.

 

Jim Zub – Quanto ricordano i personaggi degli eventi di Secret Wars? È un tema che stiamo toccando in Jessica Jones [di Brian M. Bendis e Michael Gaydos – NdR]. Il divario di otto mesi è stato concepito per consentire agli autori di scrivere le storie che preferiscono senza sentirsi troppo vincolati. Jonathan Hickman aveva detto agli altri autori che erano liberi di decidere cosa i loro personaggi ricordassero degli eventi di Secret Wars.

Jake Thomas – C’è molta gente là fuori convinta che abbiamo un’ideologia di qualche tipo da promuovere, ma non riceviamo telefonate da Topolino che ci dice cosa dobbiamo fare, e non ci riuniamo in piccole cabale segrete per decidere se dobbiamo promuovere questa o quella ideologia.

La gente crede che siamo astutissimi, organizzatissimi e grandissimi pianificatori, e che abbiamo orchestrato tutto questo, ma la realtà è che i fumetti sono una follia, tutto accade a una velocità incredibile: a volte situazioni come questa irrompono da sole. L’unico obiettivo che ci siamo sempre posti è quello di rappresentare il mondo che vediamo fuori dalla finestra. In pratica, cerchiamo solo di raccontare le migliori storie che possiamo. Se qualcuno dubita del fatto che Brian Michael Bendis adori Miles Morales e sia devoto a quel personaggio, è totalmente fuori strada.

Spider-Man #12, anteprima 04Detto questo, tutti quelli che lavorano per questa compagnia sono qui perché adorano i personaggi originali. Se qualcuno crede che uno di quei personaggi sarà eclissato o scomparirà, è destinato a rimanere sorpreso. Li amiamo e ci prendiamo cura di loro nel migliore dei modi. A volte questo significa anche portarli fuori scena, ma la nostra intenzione resta quella di esplorare ogni opportunità di raccontare le storie più folli, più scatenate e più belle.

Charles Soule – Io considero gli elementi principali della continuity come la struttura dell’intero edificio dell’Universo Marvel. Ma è anche vero che quell’edificio ha una miriade di stanze diverse. Il mio approccio alla continuity consiste essenzialmente nel “non far crollare l’edificio”, ma se c’è una porta che nessuno ha aperto da molto tempo, non me ne preoccupo. La continuity è uno strumento, non una regola.

David Walker – Se rivedremo i Fantastici Quattro un giorno? Credo che questa sia una lotta in cui sono impegnati tutti gli autori Marvel. Tutti vogliamo riportare indietro i Fantastici Quattro. Abbiamo alcune idee a grandi linee di cosa vorremmo che accadesse, ma non abbiamo ancora niente di concreto. Vogliamo tutti che accada, e vogliamo che sia un ritorno significativo. Abbiamo una vaga idea di cosa stanno combinando Reed, Sue e i bambini, ma non vogliamo guardare l’orologio e dire “Oh, è l’ora dei Fantastici Quattro, dobbiamo necessariamente riportarli in scena.” Torneranno quando sarà il momento giusto.

 

 

Fonte: CBR