In occasione dell’uscita nelle fumetterie americane di All-Star Batman #7, disegnato da Tula Lotay, lo sceneggiatore Scott Snyder è tornato a parlare con Comic Book Resources del suo più recente progetto DC Comics. In questo nuovo arco narrativo, l’antagonista principale del Cavaliere Oscuro è Poison Ivy, alias Pamela Isley, un ex biologa che a causa dei suoi stessi esperimenti si è trasformata in un ibrido essere umano e pianta.

 

All-Star Batman #7, copertina di Tula LotaySto cercando di scrivere queste storie per me stesso. Ovviamente, ho sempre a cuore i giovani lettori e allo stesso tempo cerco di non scrivere qualcosa di folle, ma sto provando a rendere questi cattivi – oltre allo stesso Batman – in grado di parlare di quelle che sono attualmente le mie paure, le mie ansie più personali.

Il miglior modo per farlo è renderli quanto più reali possibile. Per esempio mi spaventa molto il punto di incontro tra la scienza puramente speculativa e quella reale, dove non sei in grado di valutare quando qualcosa andrà storto.

Ogni racconto di All-Star Batman ha un suo tema insito. La tecnologia che il Cappellaio Matto utilizzerà nel prossimo numero ha una connessione con qualcosa che Harvey [Dent] ha menzionato nel primo arco narrativo, quando parlava di una lente che, se indossata, permette di vedere il mondo e la realtà per quelli che sono veramente, senza alcuna sovrastruttura.

In questo senso, ogni storia, da Freeze a Ivy sino al Cappellaio e al capitolo finale di All-Star Batman #9, racconta di diverse tecnologie e fenomeni che potrebbero mettere fine al mondo, in un modo o nell’altro. È questo il motivo per cui si intitola Ends of the Earth [Le Fini della Terra – NdR]. Sotto diversi aspetti si tratta di un unica storia che parla di come il mondo di oggi sia molto fragile, senza entrare troppo in discorsi politici e sociali. È un grande racconto sui demoni che sono intorno a noi.

All-Star Batman #7, copertina variant di Francesco FrancavillaQuesto secondo capitolo con Ivy – anche se non è lei la diretta responsabile – fa menzione a tutte le terrificanti armi biologiche che potrebbero essere estratte da una particolare pianta: la paura è sepolta nel DNA della storia. Amo questa serie e questo arco narrativo: penso sia il più divertente che abbia mai scritto nell’ambito del fumetto di supereroi.

Credo che Poison Ivy sia un personaggio che potrebbe redimersi del tutto, e penso che Batman riesca a relazionarsi molto bene con lei perché entrambi apprezzano la scienza. Lei è una scienziata davvero geniale che ha svolto delle rivoluzionarie ricerche, ed è stata così determinata nel dimostrare quanto sia importante esplorare le meraviglie della natura da diventare una criminale, quasi una versione mostruosa della donna che vorrebbe essere.

Risulta interessante agli occhi di Bruce perché nella classifica dei suoi nemici, ordinati in funzione della loro malvagità, lei occupa uno degli ultimi posti. Se Joker si trova in cima a questa classifica e Ra’s al Ghul subito dopo, Ivy è collocata poco più su di Selina Kyle, ma non così in alto come Freeze o il Pinguino, o persino Harley Quinn. C’è una sorta di cameratismo tra loro, e Batman avverte una connessione con Ivy. Lei ha una missione e uno scopo nei quali crede fermamente, tanto che a volte è come se avesse dei paraocchi che le impediscono di comprendere quando esagera, diventando la “cattiva” della storia.

 

Le storie in appendice che appariranno nel corso della saga Ends of the Earth presenteranno un racconto secondario disegnato da Francesco Francavilla che vede tra i protagonisti un altro celebre avversario del Cavaliere Oscuro, l’Enigmista, personaggio che Snyder ha già scritto in occasione della saga Anno Zero, pubblicata qualche tempo fa su Batman.

 

Nel prossimo arco narrativo ci saranno diversi riferimenti a ciò che io e Greg [Capullo] abbiamo raccontato su Batman, in particolare in relazione alla “macchina finale” sulla quale Bruce stava lavorando. C’è molto che bolle in pentola, in particolare nella storia evento che sto realizzando con Capullo che guarda indietro e si muove tra tutte le cose che abbiamo seminato in passato e che non abbiamo avuto ancora modo di esplorare a dovere.

Fa tutto parte di ciò che sto ancora narrando su Batman e sulla sua mitologia, a me stesso così come – si spera – ai lettori. Di certo, tutte queste riflessioni e idee su ciò che questo personaggio significa e rappresenta davvero sono un po’ diverse in All-Star Batman rispetto a come lo erano in Batman, perché non siamo più strettamente legati a Gotham City. Tom [King] sta lavorando duramente all’interno di Gotham, così che io possa portarlo fuori dalla città.

Non lo porterò in Europa come ha fatto Grant [Morrison] perché nutro un profondo amore per l’America, la sua storia e il suo folklore: è qualcosa di così liberatorio porre questo personaggio su questi epici palcoscenici, contro cattivi così classici. È un aspetto che amo. All-Star Batman ha un’atmosfera davvero differente, ma allo stesso tempo tratta di cose che abbiamo esplorato in Batman e che fanno ritorno.

 

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Fonte: CBR