Parla Bill Sienkiewicz. Quando succede è doveroso prestare attenzione, così come quando disegna è saggio osservare con grandissima attenzione.

 

 

In questo caso, le sue parole sono per Legion, la nuova serie TV firmata FX che racconta le vicende di David Haller, il figlio del Professor Charles Xavier, e di un gruppo di mutanti che stanno imparando a gestire i propri poteri. Proprio come i Nuovi Mutanti, che Sienkiewicz disegnò e rese grandi assieme a Chris Claremont negli anni Ottanta.

 

New Mutants #26, copertina di Bill SienkiewiczSono entusiasta di questa nuova interpretazione. La serie TV è basata sui personaggi e fa appello allo spirito di quel che io e Chris creammo, ma senza replicare le nostre storie. Se certamente riconosco degli elementi familiari, vedo che hanno espanso i propri orizzonti in direzioni originali. Il che mi porta a chiedermi dove vogliano andare, oltre a rendermi orgoglioso di essere la fonte d’ispirazione. E ora, la serie TV potrebbe ispirare me, il che è uno dei miracoli dell’arte.

Finii su New Mutants dopo aver rifiutato di disegnare gli X-Men. Era una delle ammiraglie della Marvel e io avevo bisogno di sperimentare e voglia di disegnare roba folle. Non volevo farlo sulla pelle di una delle serie fondamentali della casa editrice. Claremont mi chiese quindi di disegnare tre numeri dei Nuovi Mutanti che raccontavano una sorta di sogno collettivo, perfetto per fare quel che non mi consentivano le pagine di Moon Knight e Uncanny X-Men.

Iniziai allora ad essere più astratto, meno preoccupato dell’anatomia e dello stile fumettistico. Dopo quei tre numeri, io e Chris ci rendemmo conto di esserci divertiti così tanto da iniziare a pensare a nuove storie, e una nuova serie era naturale.

 

Due erano i personaggi che consentirono a Sienkiewicz di soddisfare maggiormente i propri bisogni. L’essere tecnorganico e mutaforma Warlock, che dava modo di lasciare libero sfogo alla sua fantasia produttiva, e proprio Legione, man mano che il ragazzo faticava a mantenere il controllo di propri terribili poteri e sviluppava una terribile psicosi, che ruotava attorno al senso di colpa.

 

Sviluppò una serie di personalità multiple, il che lo rendeva del tutto imprevedibile, incontrollabile e pericolosissimo. Lo resi in qualche modo dolce nell’aspetto. Amavo il suo personaggio: sembrava adorabile, ma poteva scatenare l’Armageddon.

Chris pensò a cosa fare con lui in modo da darmi spazio per convogliare la mia fantasia, e ci spingemmo oltre i nostri limiti, con storie complesse e temi difficili, fidandoci l’uno dell’altro.

 

Grandi polemiche iniziali e dubbi dei lettori, per poi trovarsi con fan della serie e del personaggio pronti a qualunque cosa, entusiasti di storie di ogni genere. Quel coraggio e quella sperimentazione di allora hanno permesso, oggi, ad FX di dar vita a un esordio ardito e per nulla banale.

 

Nei trent’anni che sono passati da allora, un sacco di altri stimoli sono passati sulle pagine e sugli schermi, tante altre storie con narratori non affidabili ed esplorazione della malattia mentale. Ma, mentre i Nuovi Mutanti diventavano sempre più celebri, chi metteva i soldi voleva che facessimo il salto di qualità in termini di successo e imponeva uno stile più conforme.

Dissi che mi stavano chiedendo di smettere di fare ciò che ci aveva portato un aumento di lettori e critiche positive da parte di tutti, che volevano riconducessi la serie nell’anonimato. E quando si resero conto di questo, mi parvero sperduti. Quindi, in qualche modo, il successo della serie è per me una rivincita retroattiva. Se ci fossimo accontentati all’epoca, forse oggi non la vedremmo nemmeno sugli schermi. Esserci spinti oltre i confini è il motivo per cui oggi Legion rivisita il nostro personaggio.

 

 

Fonte: Fast Cocreate