Quando si parla del filone cosmico della Marvel è difficile non pensare al team creativo per eccellenza che forse più di ogni altro ha segnato questo genere di storie: Jim Starlin e Alan Davis. La coppia d’oro delle avventure galattiche torna a collaborare in Guardians of the Galaxy: Mother Entropy, una miniserie in cinque numeri in partenza il prossimo maggio che vedrà Starlin affrontare una saga più leggera, dopo le cupe vicende della serie di graphic novel dedicate a Thanos. L’autore presenta il suo nuovo progetto dedicato ai Guardiani della Galassia sul sito ufficiale della Casa delle Idee con queste parole:

 

Guardians of the Galaxy: Mother Entropy #1, copertina di Alan DavisCosa mi piace di più dei nuovi Guardiani? La risposta è facile: Groot. Ad essere del tutto onesti, non ero un grande appassionato dei Guardiani originali. Non mi dispiacevano, ma non mi interessavano troppo. Ero fuori dal giro dei fumetti quando la Marvel ha dato il via al rilancio del titolo e ho riscoperto il gruppo solo quando è stato annunciato il film. A quel punto mi sono aggiornato su ciò che era cambiato, e sono rimasto piacevolmente sorpreso da quanto ho scoperto.

Mother Entropy è essenzialmente un’avventura autoconclusiva dei Guardiani della Galassia fruibile anche da chi non è aggiornato sulle vicende attuali. I Guardiani incontreranno molti personaggi dell’Universo Marvel lungo il cammino, ma un nuovo lettore potrà leggerla e capire senza problemi cosa sta succedendo, anche se non sa chi siano Galactus o Gladiatore.

Al cast regolare del gruppo che tutti conosciamo si aggiungerà Pip il Troll, che è sempre un piacere rivisitare: è come passare del tempo con un vecchio amico debosciato che in teoria non dovresti frequentare, ma non puoi fare a meno di incontrare.

La mia idea originale per la storia richiedeva una certa meccanica di scambi tra i personaggi, che quindi dovevano essere in numero pari, e così Pip è stato arruolato per arrivare a quota sei. Sono piuttosto sorpreso che Pip non abbia avuto più contatti con i Guardiani nel corso degli anni. Sembrano fatti gli uni per l’altro.

Scrivere una commedia è molto più difficile di una storia dichiaratamente drammatica. Non solo è necesario misurare attentamente gli elementi narrativi, ma devi anche tornare indietro e affinare il lato divertente della storia, modificando le battute e reimmaginando le scene. Il lavoro su Mother Entropy ha richiesto il doppio del tempo rispetto a una normale graphic novel su Thanos.

Dal punto di vista della “cattiva” della storia, Madre Entropia è motivata soprattutto dall’amore. Non vuole altro che radunare tutti e fonderli in un’unica, grande, armoniosa famiglia. Ovviamente la maggior parte della gente ha un concetto diverso di famiglia armoniosa, tra cui gli stessi Guardiani. Perché Madre Entropia mette alla prova le persone? È in cerca dei migliori che possano guidare la sua famiglia nella nostra realtà, ma anche in questo caso, la sua definizione di “migliori” è quantomeno discutibile.

 

 

Fonte: Marvel