I Thunderbolts di Jim Zub hanno fortissimi legami con la squadra originale, uscita dalla penna di Kurt Busiek e dalle matite di Mark Bagley. Tra i personaggi che certamente mancano c’è il fondatore e leader dei T-Bolts: il Barone Zemo. Ebbene, pare che sia destinato a tornare sotto i riflettori in modo decisamente inaspettato, nel numero d’anniversario della serie.

Dalle pagine di Comic Book Resources, lo sceneggiatore ha sganciato sui lettori alcune anticipazioni riguardanti questo nuovo ciclo di storie, intitolato Return of the Masters. Al centro dell’attenzione, ci sarà soprattutto Kobik, la ragazzina frutto dell’evoluzione del Cubo Cosmico che ha alterato la linea temporale e il passato di Steve Rogers.

 

Thunderbolts #10, copertina di Jon MalinZemo era ovviamente il cuore dei Thunderbolts originali, quindi, in occasione dell’anniversario, vogliamo ributtarlo nella mischia. Tutta la serie ha un elemento di nostalgia in sé, ma non si limita a riannodare i fili con il passato. Piuttosto, con questa iniziativa, vogliamo celebrare quelle componenti in comune con tutta la storia dei Thunderbolts, nelle loro diverse incarnazioni.

In poche parole, avere Zemo era assolutamente cruciale. Ha formato il team, dato vita al mistero dietro le sue identità segrete ed era presente alla rivelazione traumatica dei criminali. Fa parte del DNA infido che condusse tutti quanti insieme e che i suoi sottoposti hanno infine rifiutato, nel tentativo di diventare dei veri eroi.

Si tratta di un personaggio grandioso e di grande potere, ma non in senso di livello di potenza o di forza. La sua arma fondamentale è la personalità, assieme a una volontà pura e a una leadership in grado di essere efficace in ogni situazione, attorno a cui è molto interessante costruire una storia. Nell’attuale passato di Steve Rogers, lui e Cap erano amici di infanzia, ecco perché è proprio Zemo a caccia di Kobik, ora che Steve sa che la ragazzina è sotto la custodia di Bucky e dei suoi.

C’è un aspetto di questa amicizia che Nick Spencer ha creato tra Steve e Zemo. Per quanto sia un agente dell’Hydra, Cap è sempre Cap, nella misura in cui il suo carisma, la sua capacità di ispirare le persone, il fatto di essere una personalità eccezionale, sono caratteristiche intatte, anche se piegate al male. Credo che Zemo sia sempre stato qualcosa di molto simile: una persona capace, carismatica, affidabile e decisa.

 

Un legame, questo, che non sminuisce quello affettivo tra Cap e Bucky, che si conserva altresì. Un altro dei meriti della scrittura intelligente e innovativa di Nick Spencer, che Zub sfrutta a proprio vantaggio nella sua serie, fortemente intrecciata con Captain America: Steve Rogers.

 

Con il ritorno di Zemo vedremo le reazioni degli elementi del gruppo originali vacillare. Fixer e Atlas saranno preda di un conflitto interiore, di fronte al carisma del loro vecchio leader. Il secondo, soprattutto, ha la personalità del gregario, sempre in cerca di un’autorità e di qualcuno a cui affidarsi nel bene e nel male. Per questo è così a suo agio con Bucky, che gli dice cosa fare e punisce i suoi errori.

Fixer non è molto diverso, ma la sua prospettiva è più immediata: risolve problemi e poco gli importa di farlo per il male o per il bene. Mi ha sempre dato l’impressione di essere una persona sostanzialmente amorale, in cerca di un palcoscenico che gli dia l’occasione di dimostrare quanto sia bravo a fare quel che fa. Il resto importa poco.

 

Nel numero d’anniversario, anche diverse citazioni e strizzate d’occhio alle versioni precedenti del team: dalla squadra di intervento personale di Thunderbolt Ross al gruppo che Norman Osborn utilizzò come grimaldello per i suoi scopi politici e criminosi. Il tutto senza che la vicenda rallenti o che si dia l’impressione di un’operazione di collezionismo del passato, almeno nelle intenzioni di Zub,

 

La storia prima di tutto. E Return of the Masters è una storia con pochi sottintesi e piuttosto diretta sin dal suo primo capitolo, che corre in fretta anche per star dietro ai piani di Nick Spencer per i due Cap. Ci sarà una grande portata emotiva, come anche tanta azione. Ma sono soprattutto alcune conversazioni decisamente complesse dal punto di vista personale a mantenere alta la tensione. Soprattutto nel numero #11, credo che alcuni dei discorsi che faremo sorprenderanno i lettori.

Poi, con il numero #12, arriverà il disastro apocalittico. Preparatevi a vedere distruggere e ricostruire molti presupposti sinora inattaccabili. Le storie dei Thunderbolts sono sempre state interessanti perché, in un modo o nell’altro, sono portatrici di complessità. Questi tizi sono criminali che cercano di essere eroi e che spesso falliscono nel tentativo. Ci sono aree di redenzione e spazi per il fallimento che non si vedono molto spesso negli altri fumetti di genere.

 

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Fonte: Comic Book Resources