Come si ritrae un tizio in costume che ha deciso di curare i problemi psicologici dei supercriminali e di uccidere quelli che non rispondono correttamente alla terapie? A questo dilemma ha dovuto trovare una soluzione Dalibor Talajic, disegnatore di Foolkiller, la serie spin-off di Deadpool dedicata a uno dei personaggi più bizzarri dell’attuale panorama Marvel.

 

Foolkiller #3, anteprima 05Per prima cosa, mi sono trovato di fronte a una questione: non avevo mai sentito parlare del personaggio di Foolkiller prima di lavorarci sopra. All’inizio credevo che fosse del tutto nuovo, fino a che non ho letto la sceneggiatura del numero #1 e non ho appreso qualcosa sulla sua storia. Questo mi ha messo in una posizione complessa, perché questi personaggi, magari poco conosciuti, sono spesso molto amati e rispettati da fan decisamente devoti.

La sceneggiatura in sé era divertentissima e parecchio ironica. Il che rappresenta un altro potenziale terreno scivoloso, perché potrebbe condurre a toni di parodia. Non una grande idea cederle, dato che esiste, secondo me, solo un personaggio in grado di abbracciarne gli stilemi senza risultare ridicolo: Deadpool.

Ed io non volevo che il risultato fosse una specie di versione moderata di Deadpool. Non sarebbe altro che una farsa e non durerebbe più di un mese. Quindi ho approcciato la storia come quella di un uomo ordinario alle prese con circostanze straordinarie, per rendere Greg, il protagonista, un’anima tormentate che non vuole altro che realizzare i propri sogni nella vita, ma non riesce a reggere alla pressione. Con i risultati che vedrete.

Ecco perché ho giocato con i toni della storia più leggeri e che inclinano verso la comicità, ma infrangendo l’illusione di una commedia tramite gli aspetti più inquietanti, problematici e duri, anche violenti, della personalità di Greg Salinger.

Il mondo attorno a Foolkiller è ben caratterizzato fin dai suggerimenti della sceneggiatura. Si tratta di un luogo luminoso e pieno di speranza, ma anche totalmente e chiaramente falso. Quindi direi che, in definitiva, è un luogo triste. Il che è complesso da rendere nel disegno e ti costringe a trovare altre vie per far passare questa caratteristica. La mia arma è stata il protagonista: vive in un luogo pulito, preciso e luccicante, ma nulla di tutto questo riesce a mettergli il sorriso.

Spero di essere riuscito in questa, che era la sfida più grande che avevo di fronte, e spero che il rapporto tra Foolkiller e l’ambiente circostante sia chiaro e credibile. Max Bemis scrive sceneggiature che mi lasciano molta libertà di scelta nel convogliare attraverso il disegno i concetti. Cosa che mi piace molto, è una situazione in cui mi trovo molto bene.

 

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Fonte: Marvel