La voce di Andrea Sorrentino non si sente, ma è lui a parlare di Vecchio Logan, all’indomani del numero #16 della serie in corso, che ha dato il via a un nuovo arco narrativo per la versione anziana di Wolverine strappata alla sua deceduta realtà. Il disegnatore italiano e Jeff Lemire ce lo mostrano nello spazio, alle prese con la Covata, mentre ci conducono attraverso il suo passato con una serie di flashback.

 

Old Man Logan #21, copertina di Andrea Sorrentino

Old Man Logan #21, copertina di Andrea Sorrentino

Si continua a mescolare gli ambienti mostrati dalla storia, come facciamo praticamente in ogni ciclo di Vecchio Logan, dividendoci tra presente e passato. Credo che sia un modo interessante di mostrare il rapporto del personaggio con questo nuovo Universo Marvel e, allo stesso tempo, esplorare le sue esperienze, di cui i lettori ancora non sanno. I suoi primi incontri con Maureen, la ricerca di un posto sicuro nelle Wasteland, il suo ritorno in Nevada.

Nel nuovo arco narrativo, il nostro modo di creare questa commistione cambia. Il presente e il passato si fonderanno in maniere non del tutto chiare dall’inizio, che condurranno a un finale abbastanza folle. Lavorare su questo genere di sceneggiatura non solo mi ha consentito di sbizzarrirmi con i paesaggi e gli ambienti, ma anche con atmosfere ed emozioni. Questa mia lunga permanenza su Vecchio Logan mi ha dato davvero modo di sperimentare un sacco.

Uno dei miei film preferiti è Alien, assieme alla saga che ha prodotto. Probabilmente è il primo film dell’orrore che abbia visto, da ragazzino, quindi potete immaginare la sua influenza sul mio immaginario di genere. Jeff ha scritto questa storia che coinvolge la Covata, la più inquietante razza cosmica Marvel, così bene che non potevo far altro che dare tutto me stesso per stare al suo passo.

Questa volta è stata una sfida, ma è una cosa che apprezzo e mi stimola. Inoltre, più in generale, credo che il mio stile di disegno renda al meglio proprio quando mostra gli stati d’animo più depressi, solitari, scostanti e rabbiosi. Quindi devo ringraziare Jeff per avermi dato modo di ritrarre la Covata, con quel che ne consegue.

 

Andrea ha quindi raccontato un po’ del suo stile di rappresentazione delle battaglie, del suo modo particolare di gestire le immagini, i frame che raccontano l’azione, cercando di essere più particolareggiato della media degli artisti. Qualcosa che ha detto anche a noi, quando lo abbiamo intervistato all’ultima Lucca Comics e che rappresenta un po’ la sua firma personale, frutto del suo lavoro aggiunto alla sceneggiatura e contributo di creatività del tutto personale e autonoma.

 

Sono ormai due anni che lavoro su questa particolare versione di Wolverine ed è proprio vero che, più tempo passi su un personaggio e meglio finisci per conoscerlo e capirlo. Inoltre, le storie di Lemire per Vecchio Logan sono davvero pregne di caratterizzazione, al punto da farti sentire realmente la tragedia attraverso cui è passato. Con il passare del tempo, ho cercato di dargli un’aria sempre più stanca e abbattuta, ma sempre appartenente a un uomo ancora speranzoso.

Jeff è uno sceneggiatore dal talento incredibile, un artista pazzesco e una gran persona. Adoro lavorare con lui, ma credo che la chiave della nostra collaborazione sia il rapporto di colleghi che abbiamo sviluppato e il fatto che ci ammiriamo sinceramente l’un l’altro. Così, siamo sempre aperti allo scambio di idee, in modo da consegnare al prodotto i punti di vista di entrambi.

 

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Fonte: Marvel