Cosa succede se uno sceneggiatore estremamente consapevole dei mezzi dell’arte sequenziale, che non disdegna la metanarrativa, racconta una storia assieme a un fumettista e disegnatore tra i meno seri che si siano mai visti in circolazione, dotato di un talento per il nonsense e per la letteralità comica assolutamente cristallino? Succede Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri.

Quando Gregory Rosboff, agente dell’esercito americano, scopre che sua sorella Anjelica è coinvolta in una congiura per rovesciare lo Zar di Russia, parte per un’avventura imprevedibile assieme all’indiano Cervo di Legno, con cui darà vita a una storia che non vi raccontiamo qui, un po’ perché non vogliamo anticiparvi troppo, un po’ perché temiamo che ci toccherebbe rileggere il libro di Sio e di Tito Faraci per poterlo fare, dato che ce la ricordiamo un po’ sì e un po’ no. A un certo punto, ci siamo trovati, durante la rap...