Oramai ci siamo: domani negli Stati Uniti prende il via Justice League vs. Suicide Squad, la miniserie evento che metterà l’uno contro l’altro i due principali team dell’Universo DC. La saga in sei parti è scritta da Joshua Williamson, con un diverso artista impegnato su ogni numero, a partire da Jason Fabok. Della storia che metterà faccia a faccia la Justice League e la Suicide Squad si sa ancora pochissimo, ma un elemento narrativo importante è sicuramente la presenza di un terzo gruppo di personaggi, con finalità quasi sicuramente criminali.

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Di tutto questo e di molto altro ancora hanno discusso proprio Williamson e Fabok, con lo sceneggiatore che ha esordito spiegando cosa significa per lui poter prendere in mano così tanti personaggi di rilievo.

 

Justice League vs. Suicide Squad, copertina di Jason FabokWilliamson – Nell’accettare l’incarico ero davvero entusiasta perché questi due team mi piacciono molto. Sono protagonisti di serie che ho sempre voluto scrivere. Dalla prima volta in cui ho sentito parlare di questo progetto ho continuato a chiedere informazioni al riguardo, e quando mi è stato offerto di scriverlo sono stato sorpreso, ma anche molto felice.

Qual è la sfida più grande? Non ho scritto mai niente di tanto grosso e con così tanti personaggi. Li amo tutti, ma di certo è qualcosa che spaventa un po’.

Una delle cose di cui sono davvero grato è essermi potuto confrontare con Geoff Johns, sia sulla miniserie che sui personaggi. Essere nella stessa stanza con qualcuno come Geoff, che ha scritto Justice League e ha una visione così completa di questo universo, mi ha dato la possibilità di fare molte domande e conoscere le sfide che ha dovuto affrontare negli anni, come sceneggiatore di questi personaggi.

In seguito, ho parlato a cena con Rob Williams riuscendo a carpire la sua visione della Suicide Squad e di alcuni personaggi in particolare. Abbiamo discusso a lungo di Amanda Waller: lei mi è sempre piaciuta, ma è stato grandioso poterne parlare insieme.

E poi è arrivato tutto il divertimento. Penso che la parte più difficile sia stata dover gestire così tanti personaggi, ma credo di essere stato capace di trovare un po’ di spazio per tutti, a seconda delle loro personalità. Di certo è stata una sfida spaventosa, il progetto più duro e intenso al quale abbia mai lavorato. Ma rifarei tutto da capo.

 

È stata proprio Amanda Waller, assieme a Maxwell Lord, il successivo argomento di discussione:

 

Williamson – Definireste davvero Max e Amanda due villain? Perché sicuramente loro non si vedono come tali. Maxwell Lord si vede come un eroe, pensa di essere l’unico in grado di capire cosa stia succedendo e di poter salvare la situazione. Nello scrivere Justice League vs. Suicide Squad #1, ho cercato di infondere questo tipo di prospettiva nella storia. In un numero in particolare c’è anche una citazione di Crisi Infinita in riferimento ai suoi pensieri e  alle sue motivazioni. Ha un’idea contorta delle cose, che poi è l’unica differenza tra questi due personaggi, credo. Amanda Waller è meno idealista di Maxwell Lord, e quindi più realistica e pragmatica.

Fabok – A livello estetico mi sono ispirato alla versione originale di Maxwell Lord mantenendo un look più classico possibile, cosa essenziale per me. Un uomo in t-shirt nera, con la fondina attorno al petto e un paio di pantaloni da trekking color cachi: è tutto ciò di cui ha bisogno. Volevo mantenerlo molto sul classico.

 

Il discorso si è poi spostato sul personaggio di Emerald Princess:

 

Fabok – Ha avuto tanti look diversi in passato e cercavamo qualcosa che la distinguesse dall’Incantatrice. Non volevamo che sembrassero lo stesso personaggio, per quanto siano simili. Credo sia quella che abbiamo cambiato di più rispetto al passato, tra tutti i personaggi, cercando di darle un aspetto più moderno.

Williamson – Credo che la versione di Emerald Princess di Jay sia grandiosa, una moderna interpretazione del suo look.

 

Altri personaggi che gli autori hanno riportato in scena dopo tanto tempo sono Rustam e Johnny Sorrow.

 

Justice League vs. Suicide Squad, copertina variant di Gary FrankWilliamson – C’è una motivazione dietro a ogni personaggio che abbiamo scelto. Ci sono stati interi giorni di discussioni per essere sicuri di aver scelto quelli giusti, e Rustam continuava a tornare in queste chiacchierate.

Tutti noi che lavoriamo a questo fumetto siamo fan della Suicide Squad di Ostrander e McDonnell. Discutendo su quali villain inserire sentivamo l’esigenza di averne uno dell’originale Suicide Squad, qualcuno che ne esprimesse l’idea. Perché, sul serio, ognuno di questi criminali rappresenta una differente parte dell’Universo DC, che ve ne accorgiate o meno. Per alcuni è più ovvio che per altri. E dato che questa è anche una storia della Suicide Squad, era necessario avere un nemico della Suicide Squad.

Scoprirete più avanti quali sono le motivazioni di Rustam, rivelarle oggi sarebbe un gigantesco spoiler. Diciamo che ha una prospettiva molto interessante e sarà un personaggio importante nel corso della storia. Ci tenevamo a rinvigorirlo per questo nuovo universo.

Fabok – È stato Jim Lee a realizzare il nuovo design di Rustam. Stavamo confrontando le nostre idee quando lui se n’è uscito così: “Facciamo qualcosa sulla falsariga di Assassin’s Creed.” Rustam non ha un design molto diverso rispetto al passato, abbiamo giusto aggiunto un cappuccio e altre cose. Credo sia un personaggio molto figo.

Williamson – Nelle discussioni per scegliere i villain, Johnny Sorrow è stato il primo a essere pescato dal mazzo, il primo sul quale siamo stati tutti d’accordo. In parte a causa del suo passato, in parte perché volevamo un personaggio davvero potente e spaventoso. Mi sono sempre piaciuti i personaggi tragici e sopra le righe, e Johnny Sorrow era un attore. Mi attira molto l’idea che lui veda il mondo intero come il suo palcoscenico sul quale esibirsi nel ruolo di protagonista.

 

 

Fonti: Comicosity | Newsarama