Finalmente ci siamo. È il 1992 e Don Rosa è in attività da cinque anni, periodo di tempo in cui ha messo a punto la sua visione rigorosa dell’universo dei Paperi, fatta di coerenza storica e geografica, ma soprattutto di ferrea adesione all’opera barksiana.

In questo contesto, caratterizzato da una narrazione storicizzata e protagonisti umani – dei paperi sono rimaste solo le fattezze – che nascono invecchiano e muoiono, era probabilmente troppo forte la tentazione di riordinare organicamente tutti gli indizi lasciati nelle sue storie dall’Uomo dei Paperi circa la giovinezza di Zio Paperone.

E così è: con una lunghissima epopea in dodici capitoli (a cui si aggiungeranno vari extra nel corso degli anni) e che vincerà un Premio Eisner come “Migliore Storia a Puntate” nel 1995, esordisce sulla rivista danese Anders And & Co. La Saga di Paperon de’ Paperoni (The Life and Times of $crooge McDuck) con il primo capitolo L’ultimo del Cl...