A riprova che nell’Universo Marvel del rilancio Marvel NOW! pressoché nessuno è immune dal “ricambio generazionale” che contagia tutti i grandi nomi, anche Venom volta pagina e ricomincia da zero, con un nuovo corpo ospite, un ritorno alle ambientazioni urbane dopo le sue incursioni nello spazio… e una nuova serie personale, firmata da Mike Costa e Gerardo Sandoval.

 

 

Venom #1 è stato presentato sul sito ufficiale della Casa delle Idee da Costa, che ha spiegato il suo approccio al personaggio e si è lasciato sfuggire qualche anticipazione su ciò che leggeremo.

 

Venom #1, copertina di Rick LeonardiAvevo scritto Venom solo per pochissimo tempo, in quello che era tecnicamente un universo alternativo all’interno di Secret Wars, su Spider-Verse [Ragnoverso]. Quella versione era ispirata dalla versione “puramente malvagia” delle sue prime apparizioni, e il tempo è stato gentile con il simbionte: ora Venom è un personaggio molto più complesso (e sotto certi aspetti molto diverso) rispetto a quello degli esordi.

La sfida più grande nel lavorare su Venom sta nel fatto che tecnicamente si tratta di due personaggi: il simbionte e il corpo ospite. Robbie Thompson ha fatto un lavoro fantastico nell’estremizzare quella dicotomia in Venom: Space Knight e intendo sfruttare spudoratamente gli strumenti da lui creati e prendermene tutto il merito! Buona parte di questa nuova serie di Venom sarà incentrata sull’evoluzione del rapporto tra corpo ospite e simbionte. In essenza, al di là di tutte le apparenze, sarà soprattutto una serie su un rapporto disfunzionale.

Sarà una serie molto dark. Forse più di quanto alcuni lettori si aspettano, perché traggo molta ispirazione dagli autori di storie criminali: nomi come Richard Stark e George V. Higgins, o nel campo del fumetto, Ed Brubaker e il ciclo di Brian Bendis su Daredevil. C’è sicuramente molta azione, ma il cuore della serie sarà nel personaggi che pensano, tramano e dialogano.

In un certo senso è l’opposto di ciò che era Web-Warriors, una serie d’azione sfrenata in cui i personaggi non comparivano quasi mai al di fuori dei loro costumi. Questa serie di Venom ha nel suo DNA il crimine più sporco, un’attenzione particolare alle ambientazioni urbane in cui viviamo.

Venom #1, anteprima 01Come molti autori della mia età, porto in me il ricordo della versione originale di David Michelinie, che è rimasta impressa a fuoco nella mia mente. Quel concetto originale di Venom è straordinariamente puro, è quasi l’idea platonica di un supercriminale: può fare tutto ciò che l’eroe può fare, ma è più forte. Per di più, l’eroe è particolarmente vulnerabile ai suoi poteri (Venom non fa scattare il senso di ragno di Peter) ed è votato al 100% alla distruzione dell’eroe.

Inoltre, nelle mani di Todd McFarlane (e successivamente, a mio parere, nella versione perfezionata di Erik Larsen) era un mostro assolutamente terrificante, come se ne vedevano ben pochi nei fumetti di supereroi di quell’era. Era la versione da incubo del supereroe più amichevole dei fumetti, non solo concettualmente, ma anche nell’aspetto.

Quanto al Venom del presente, posso dire solo questo: l’ultimo corpo ospite del simbionte era un soldato, e il rapporto tra i due si era rivelato molto fruttuoso. Inoltre, il simbionte ha subito dei cambiamenti molto significativi quando è tornato sul suo pianeta natio. Questi due fattori saranno importanti nella scelta del nuovo corpo ospite che il simbionte spera di trovare. Che poi ci riesca davvero, è tutta un’altra storia.

E infine aggiungo: nessun cervello è al sicuro dalla sua fame insaziabile! Dico sul serio, troverò un modo di fargli mangiare dei cervelli. Voglio che mantenga la promessa che ha fatto trent’anni fa. Ricordatevi, lo avete letto qui per la prima volta!

Venom #1, anteprima 04

 

 

Fonte: Marvel