Con All-Star Batman, nuova serie dedicata al Cavaliere Oscuro targata Rinascita, lo sceneggiatore Scott Snyder sta raccontando una storia che ridefinisce il passato e la continuity del Cavaliere Oscuro: a quanto pare, Bruce Wayne e Harvey Dent – colui che poi sarebbe divenuto Due Facce – erano infatti amici d’infanzia.

Inoltre, sempre sulle pagine di All-Star Batman, stiamo assistendo al processo di crescita e allenamento di Duke Thomas, la nuova spalla di Batman. Snyder ha recentemente parlato di tutto questo con Newsarama, partendo dalle rivelazioni sul passato di Bruce e Harvey.

 

All-Star Batman #3, anteprima 01Fino ad ora l’origine del rapporto tra i due è sempre stata raccontata nello stesso modo: Harvey che è un procuratore distrettuale, l’acido lanciatogli in faccia e Bruce che si sente colpevole per non averlo potuto salvare. Amo quella storia, ma volevo aggiungere qualcosa che andasse a toccare il loro passato, e farlo in un modo nuovo, senza intaccare la storia originale che non ho mai avuto intenzione riscrivere.

Avevo questa idea di loro che si conoscevano da bambini in maniera anonima, l’ideale per rovesciare il rapporto: invece di avere Harvey e Bruce che si incontrano, con il secondo che fallisce nel suo tentativo di salvare il primo, avremmo avuto Harvey che salva Bruce da se stesso in una situazione difficile.

In quel periodo delle loro vite, Bruce aveva appena perso i genitori ed era devastato. Quel tipo di momento è proprio ciò che stiamo affrontiamo noi adesso, con la gente spaventata da tante cose. Tutti sono preoccupati da problemi molto grandi, su scala nazionale e globale. Il fatto è che siamo davvero connessi l’uno con l’altro, e ogni cosa ci appare insormontabile. Per me tutto questo rappresenta quel momento in cui ci sentiamo impotenti e frustrati.

Guardo a Bruce come a un bambino che si sentiva debole e perso. Amo l’idea secondo cui avrebbe potuto prendere un sentiero oscuro, a un certo punto della sua vita. Ma penso che anche se Bruce non fosse stato aiutato, ce l’avrebbe comunque fatta, alla fine, perché è un personaggio molto forte. In questo caso, tuttavia, creare un momento nel quale sia stato aiutato a rimettersi in piedi e reindirizzato sul giusto sentiero – sorretto da qualcuno che poi è divenuto l’esempio del prendere il sentiero sbagliato e che rivela l’oscurità dentro ogni uomo – è qualcosa che per me ha molto senso.

 

Per la sua storia, lo sceneggiatore è inoltre andato a ripescare il personaggio di Harold Allnut, sul quale si è così espresso:

 

All-Star Batman #3, anteprima 02Onestamente, adoravo questo personaggio negli anni Novanta. Mi piaceva l’idea di questo genio muto e gobbo che costruisce cose per Batman. Sono un grande fan della famiglia estesa di Batman e del senso di comunità che da essa scaturisce. Ricordo quando questo personaggio venne cambiato in Batman: Hush, storia nella quale lo “aggiustarono” per poi ucciderlo. Adoro come tutto ciò porti a mostrare la compassione di cui è capace Batman.

Inoltre, mi sono sempre chiesto come facesse Batman ad avere tutti questi aggeggi nella caverna, tutti questi giganteschi macchinari. Come sono arrivati fin lì? Da Villa Wayne? E non è parso quantomeno sospetto che tutta questa roba strana arrivasse lì per poi essere portata giù per un buco? Come ci è riuscito?

Circa un anno fa ho pensato: be’, e se usasse dei corridoi sotterranei per i rifornimenti? Chi ci sarebbe ad aiutarlo nel fare tutto questo? È così che ho iniziato a pensare ad Harold. Ma non sapevo proprio come riportarlo in auge nella serie principale senza sentirmi completamente ridicolo. Anche perché in quel momento Bruce era una persona come tante, mentre Gordon era Batman, quindi non c’era spazio di manovra. È qualcosa che volevo fare da un po’, insomma.

Mi piace molto l’idea che Batman si fidi di brave persone come Harold. Per me lui è importante in questa storia perché rappresenta qualcuno che ha ben poche ragioni per essere buono: ha subito abusi quando era un bambino e ha dovuto superare molte avversità. Eppure è qualcuno che ha sempre fatto del bene. Perciò è dallo stesso lato della moneta di Batman, in questa storia.

 

Il discorso si è poi spostato su Duke Thomas:

 

All-Star Batman #3, copertina variant di Declan ShalveyLa cosa che mi premeva di più era raccontare Duke nel modo giusto. Ci sono sempre reazioni negative e animosità quando arriva un nuovo personaggio. Lo abbiamo visto con Harper, e ricordo che fu lo stesso anche con Damian, quando fece il suo esordio. Nonostante ciò, non volevo mollare Duke, così ne parlai con Geoff Johns, che gradì e mi mise al corrente di un paio di obbiettivi da portare a termine, dentro e fuori Gotham. Eravamo sulla stessa linea d’onda.

Io e Dan [DiDio] abbiamo discusso sul fare di lui il nuovo Robin, o il nuovo Nightwing – sarebbe potuto succere, sì – ma pensavo che nei lettori ci sarebbe stata quella sensazione che ti fa pensare che il personaggio originale sia sempre pronto a tornare al suo ruolo, prima o poi.

Duke era già stato un Robin, ma in un modo nuovo ed entusiasmante, quando era la personificazione del concetto di Robin – qualcosa in grado di ispirare altri ragazzi, senza aver bisogno di Batman – e amavo questa l’idea di lui che diviene Robin assieme ad altri ragazzi. Quindi l’obiettivo era dargli spazio e una missione, qualcosa di reale e consono alla sua psicologia che fosse nella natura del personaggio, ma anche di mai visto nell’universo narrativo di Batman. Non volevo che diventasse solo un altro personaggio che se ne va in giro con un costume.

Sono davvero entusiasta di questa storia. Vedrete a poco a poco quello che diventerà nella sua identità supereroistica. Infonderò molto impegno in lui perché amo questo personaggio e credo che abbia una sensibilità diversa da chiunque altro nel mondo di Batman: lui crede che Batman rappresenti un concetto che possa ispirare qualcuno a diventare un eroe. Per me è qualcosa di rottura rispetto alla nostra versione di Batman, qualcosa di opposto a una figura che spaventa i criminali, nascosto nell’oscurità. In un mondo post-11 settembre ha molto senso che Batman possa diventare qualcuno che ispira le brave persone a essere coraggiose nell’affrontare le loro paure più grandi.

 

Infine, Snyder ha aggiunto che il primo arco narrativo di All-Star Batman si concluderà con il numero #5, e che per il secondo saranno impegnati come artisti Jock e Francesco Francavilla.

 

TUTTO SU ALL-STAR BATMAN – LEGGI ANCHE:

 

 

Fonte: Newsarama