È necessario leggere fino al sesto e ultimo episodio – intitolato Iranon in Atem – per comprendere pienamente UT. Così è stata voluta dal suo creatore, Corrado Roi, una trama in perenne divenire che si dispiega ed espande, articola e prende corpo, in un passaggio di fasi che ricorda il cambio di stato della materia: da gassosa a liquida, da liquida a solida, pur rimanendo sempre plastica e senza mai irrigidirsi.

“È stato accolto in una maniera bellissima. Nel senso che o lo hanno amato o lo hanno detestato”, ci aveva rivelato a Rapalloonia la sua sceneggiatrice, Paola Barbato. Non poteva trovare parole migliori per definire l’effetto sul pubblico più variegato che quest’opera può suscitare. Sarebbe banale definirla complessa, perché racchiude in sé l’essenza del raccontare e va oltre il medium utilizzato per farlo. È senza dubbio una delle proposte più coraggiose di sempre della Sergio Bonelli Editore.

La prima sensazione – la più diretta...