Nel giugno del 1988 debutta in tutte le edicole italiane Nick Raider, la prima serie poliziesca pubblicata da Sergio Bonelli Editore, nata da un’idea di un maestro del nostro fumetto, Claudio Nizzi, una delle penne più prolifiche e apprezzate di Tex.

La casa editrice milanese ha raccolto il meglio degli oltre 200 episodi, tra la testata regolare (conclusasi nel 2005), gli Speciali e gli Almanacchi del Giallo, in un brossurato intitolato Nick Raider: Cinque casi per la Squadra Omicidi, disponibile dai primi di settembre. Si tratta di un albo di 480 pagine in bianco e nero nel consueto formato 16 x 21 cm, al prezzo di € 15,00.

Vi lasciamo con il sunto di una bella intervista rilasciata da Nizzi sul sito ufficiale di Sergio Bonelli Editore e con alcune pagine del volume. Buon Giallo a tutti!

 

Da adolescente, lessi Il segno dei quattro e Uno studio in rosso, due storie di Sherlock Holmes che mi colpirono moltissimo. Fu la mia iniziazione alla narrativa gialla. Nei fumetti mi impressionò una ferocissima storia di Dick Tracy (quella con la morte di Flattop) e al cinema rimasi paralizzato dalla paura con La scala a chiocciola di Robert Siodmak.

 

Nizzi ha poi raccontato quali suggestioni l’hanno portato a scrivere i cinque episodi riproposti in Nick Raider: Cinque casi per la Squadra Omicidi.

 

[…] Al centro di Omicidio a Central Park ci sono complessi rapporti familiari tra un padre, una madre e un figlio. Sapendo che l’avrebbe disegnata Ivo Milazzo, vi introdussi molte implicazioni psicologiche, certo che Ivo avrebbe saputo rappresentarle. Città crudele mi venne suggerita da Maurizio Colombo, che è l’autore del soggetto. Tragica rapina si rifà al filone dei “colpi” messi a segno da un gruppo male assortito di persone: il colpo riesce, ma subito dopo cominciano i guai. Un uomo nel mirino è scaturito da una serie di suggestioni legate al film di John Huston, L’onore dei PrizziOcchio privato nasce, invece, dal desiderio di giocare con i noir americani e con i film in cui Humphrey Bogart e Robert Mitchum interpretano Philip Marlowe.

 

 

Fonte: Sergio Bonelli Editore