C’erano il mare e il sole, nella bella giornata di domenica, mentre, nel piacevole contesto della Mostra Internazionale dei Cartoonists, intervistavamo brevemente Mirka Andolfo, che è stata così gentile da concederci qualche minuto tra una firma e l’altra delle sue stampe per Rapalloonia 2016. Recentemente, abbiamo intervistato l’autrice riguardo l’imminente esordio di ControNatura per Panini Comics. Questa volta, non potevamo che domandarle qualcosa sui due numeri di Ms. Marvel che usciranno a fine anno con le sue matite.

 

Allora, Mirka. Dicci un po’ che sensazioni hai riguardo questo tuo primo impegno su un personaggio così importante dell’attuale assetto della Marvel.

Sono molto emozionata, anche perché c’è voluto molto tempo perché una collaborazione con la Marvel si concretizzasse. Più di un anno fa, avevo mandato loro il mio portfolio, ma nel frattempo non era partito nulla e ho iniziato a lavorare per DC. Inaspettatamente, il disegnatore che avrebbe dovuto avere l’incarico su questi numeri non ha potuto partecipare e hanno chiamato me. Quindi è stata davvero una sorpresa.

Quindi ora ti trovi a lavorare su questo personaggio sulla bocca un po’ di tutti, in costante evoluzione, bandiera del cambiamento della casa editrice degli ultimi anni, di un certo atteggiamento verso le donne e, per ammissione stessa di sceneggiatori ed editor Marvel, con potenzialità da piccolo o grande schermo. E poi è scritto da G. Willow Wilson, sceneggiatrice molto apprezzata e amatissima, dallo sguardo e dalla personalità particolari.

Sì, devo dire che la cosa mi emoziona molto. Sono contenta perché il personaggio si rivolge soprattutto ai giovani, cosa che mi fa molto piacere. Ho letto entrambe le sceneggiature e ho già terminato il primo dei due numeri, che ormai è in arrivo negli Stati Uniti. Non vedo l’ora di vedere come reagiranno dall’altra parte dell’Oceano. Sto iniziando il secondo. Per il momento questi due, poi vedremo. Non so se ci saranno possibilità di lavorare ancora su questa serie.

Ma ci sono state aperture dalla Marvel in tal senso?

Mah, diciamo che non si sa mai. In realtà mi hanno dato da poco una buona notizia dagli Stati Uniti, di cui sono molto contenta. Non posso ancora dire nulla al riguardo. Dico solo che al New York Comic Con che sta per cominciare ci sarà un annuncio che mi coinvolge e mi fa molto felice. Non posso proprio rivelarti altro. [Potrebbe trattarsi dell’one-shot Justice League of America: Killer Frost #1, annunciato ieri. – NdR]

Una domanda importantissima, visto che questa cosa sta diventando una costante: anche la Marvel, come spesso ti è successo in contesto americano, è riuscita a sbagliare il tuo nome?

Ma certo! Ho letto un Mirka Andolfa, per esempio. E la cosa curiosa è che, poco distante, c’è il nome dell’autore giapponese che sostituisco, complicatissimo [Takeshi Miyazawa – NdR], perfettamente citato. Ormai è diventato divertente, anche se sembra una mezza maledizione.

Con questo incarico importante e l’annuncio segreto di cui dicevi, ti senti un po’ più inserita a buon diritto nel contesto di quei disegnatori italiani che hanno trovato anche, o soprattutto, dall’altra parte dell’Oceano la loro collocazione più compiuta?

Un po’, ma devo essere onesta: ancora non mi sento matura e brava come la gran parte dei miei colleghi artisti. Ho tantissima strada da fare, quindi vedremo. Questo potrebbe essere l’anno in cui crescere ulteriormente e avere qualche impegno in più negli Stati Uniti, con cui farmi ulteriormente le ossa.

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