L’esperienza di Darth Vader a fumetti si conclude con il numero #25 della serie, in uscita in questi giorni negli Stati Uniti e firmata dal team creativo regolare formato da Kieron Gillen e Salvador Larroca. Ma lo sceneggiatore britannico sembra avere ancora molte cose da dire sul personaggio e sull’universo di Star Wars (forse anche a causa del fatto che tornerà presto a lavorarci, su un progetto ancora senza nome!).

Giunto alla fine della corsa, Gillen si volta a guardare quanto realizzato e condivide le sue riflessioni con i lettori del sito ufficiale di Star Wars.

 

Darth Vader #25, variant cover di Adi GranovA differenza dell’Universo Marvel, che è un universo poliglotta (abbiamo Squirrel Girl e il Punitore che vivono nello stesso mondo!), in Star Wars tutto deve aderire a un tono ben preciso. Sappiamo quali sono le atmosfere giuste per star Wars, e il mio compito e quello di Salvador Larroca era quello di ricreare queste atmosfere sulla carta. “Come possiamo trasferire gli elementi più riconoscibili di Star Wars nel fumetto, farli funzionare e fare in modo che tutto sembri ancora Star Wars?” Questo era il nostro piano iniziale.

L’altra grande differenza rispetto ai miei lavori per la Marvel sta nel fatto che con Star Wars lavoriamo in un periodo temporale ben preciso. Sappiamo cosa accade prima e sappiamo cosa accade dopo. È quasi come scrivere un romanzo storico. Conosciamo la struttura sovrastante, quindi la vera domanda diventa: cosa accade di interessante in quel periodo?

Nella Seconda Guerra Mondiale, sappiamo già che gli alleati vinceranno, no? Ma questo non ci impedisce di guardare dei film sulla Seconda Guerra Mondiale. Nel nostro caso ci chiediamo: “Cos’è che non abbiamo visto? Cosa è successo?” Quindi al momento di pianificare la serie, ho poggiato tutto su due pilastri. Il primo era la riconquista del potere da parte di Vader. Alla fine di Una Nuova Speranza, è praticamente l’unico sopravvissuto del più grande disastro militare di tutti i tempi. Ma quando lo rivediamo ne L’Impero Colpisce Ancora è in una posizione di dominio assoluto. Comanda la flotta. Nessuno osa discutere i suoi ordini. Cosa è successo?

Darth Vader #25, anteprima 02Il secondo pilastro portante, quello sul fronte personale, è il fatto che all’inizio de L’Impero Colpisce Ancora, Vader sa che Luke è suo figlio. I titoli a scorrimento iniziali affermano esplicitamente che è ossessionato dall’idea di trovare Luke Skywalker. Non dà la caccia ai Ribelli in generale. Dà la caccia a Luke Skywalker. Quindi, a un certo punto tra un film e l’altro, Darth Vader scopre di avere un figlio. Quindi la sua evoluzione come personaggio non è una cosa da poco. Si rende conto che gli ultimi vent’anni della sua vita sono stati una menzogna.

Vader non è il massimo dell’espressività come personaggio. Ma soprattutto è un personaggio a cui – nonostante sia il protagonista di una serie personale chiamata Darth Vader – non possiamo avvicinarci troppo. Sono dell’opinione che se ci avviciniamo troppo a Vader, o impariamo a conoscerlo troppo bene, la sua maestà e la sua natura epica possano andare in frantumi. Il trucco sta nel cercare di capire cosa probabilmente stia pensando, ma nel non sapere mai con troppa certezza cosa gli stia passando per la testa in realtà.

Per accentuare i contrasti, ho messo al suo fianco dei personaggi che seguono filosofie diverse e aderiscono a strutture morali differenti dalla sua, ma che risultano meno interessanti e carismatiche, anche meno comprensibili rispetto a Vader. Quindi, quando Vader uccide buona parte dei suoi rivali, il lettore si sente appagato. Quando affronta Cylo, vogliamo vederlo uccidere Cylo, perché Cylo è… quello che è. Se non altro Vader crede in qualcosa. Vader ha più umanità di quanta Cylo sia riuscita a prosciugargli. E il Generale Tagge, che è il suo rivale principale all’interno dell’Impero, è un uomo che agisce in base a dati e statistiche. Non c’è nessun pathos in lui.

 

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Fonti: Star Wars | CBR