Sia parecchi fan che diversi artisti hanno sottolineato che Riri assume una posa provocante e che il suo abbigliamento non sarebbe consono. Non ha fatto lo stesso rumore della famigerata polemica sulla copertina di Milo Manara per Spider-Woman, ma il tema è sempre quello, con due sostanziali differenze: la posizione di Riri non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella della Donna Ragno di allora, ma la signorina Williams è minorenne.
Per quanto ci riguarda, siamo certi che i nostri lettori abbiano maturità e sensibilità sufficienti a farsi un’idea personale su chi abbia ragione in questa polemica. Noi ci limitiamo a restare mediamente stupiti dal fatto stesso che sia nata e a fare alcune considerazioni di carattere generale.
Per quanto ci trovi del tutto entusiasti il desiderio del pubblico di vedere le figure femminili della narrativa per immagini ritratte come più emancipate e meno legate a un modello di bellezza oggettivante, non possiamo che notare con una certa inquietudine quanto le opinioni della rete possano influenzare le decisioni editoriali oggi giorno, in tempi brevissimi e prima ancora che trovino concretizzazione. Succede nel cinema come nel fumetto e la cosa ha risvolti oscuri: sarà ancora possibile, a qualche anno da qui, un’opera d’ingegno del tutto libera, proposta al pubblico nella sua purezza d’ispirazione, per quanto mediata, sempre e comunque, dalle leggi del mercato?
In seconda battuta, stupisce la scelta della Marvel: Riri Williams è stata indicata fin da subito come un personaggio di rottura, la cui sola esistenza e il cui semplice annuncio sono stati in grado di spaccare il pubblico, di creare tanto malcontento quanto entusiasmo. Inoltre, Riri, nel rilancio Marvel NOW!, sarà di fatto la nuova Iron Man – pur con il nome di Ironheart – ovvero il personaggio che, nelle intenzioni della Casa delle Idee, è il portabandiera dei prossimi anni. Possibile che non ci fosse una scelta di maggior cautela a disposizione?
Alcuni direbbero che questo genere di polemica è sostanzialmente positivo e crea attenzione nei confronti del personaggio e della serie. Noi, personalmente, rimaniamo perplessi da una Casa delle Idee così brava e lodevolmente impegnata nella promozione di una più moderna figura femminile e poi ingenua nel cadere in prevedibili polemiche, giustificate o meno.
Insomma: Campbell lo conosciamo tutti e sappiamo quale etichetta si porti addosso. Affidargli proprio Riri Williams, con il suo portato tematico, era davvero necessario?
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Fonte: Comic Book Resources
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