C’è una applicazione che tra qualche settimana sarà disponibile per i vostri cellulari. Si chiama ComiQube e, dato che ne state leggendo qui, su BadComics.it, probabilmente sapete che ha a che fare con i fumetti. Si tratta di una nuova app che consente di leggere fumetti in formato digitale in maniera agile, realizzata e gestita da un gruppo di persone che, negli ultimi mesi di sviluppo e implementazione, è riuscito a mobilitare autori esordienti, emergenti, e alcuni anche già piuttosto affermati, sia del web che dell’editoria cartacea, mettendo assieme un catalogo vario e diversificato.

Per voi, abbiamo intervistato Enzo Paolo Martinelli, uno dei padri di ComiQube e dei reclutatori dei beta tester, di cui abbiamo fatto parte, che ha gentilmente risposto alle vostre domande per informare tutti voi sull’offerta che potete trovare nell’archivio della sua neonata creatura.

 

Buongiorno, Enzo. ComiQube è ormai ai blocchi di partenza. Come è nata l’idea di una nuova app per fumetti?

ComiQube ScreenshotL’idea di ComiQube è nata durante l’università, dove per un corso veniva richiesto di formulare un progetto innovativo per una startup, per poi crearne un primo prototipo: l’idea di un’app che rivoluzionasse il concetto di lettura digitale, portata avanti da un gruppo di tre ragazzi, è stata valutata come miglior progetto da una giuria di docenti e professionisti del campo dell’innovazione.

I tre ragazzi eravamo io, Luca Colombo e Marco Bellea: i tre moschettieri che hanno poi creato ComiQube.

Successivamente abbiamo iniziato a sviluppare l’app con un approccio differente rispetto a quelle già disponibili sul mercato, che assumono principalmente le prospettive commerciali delle realtà editoriali. Con il punto di vista di semplici lettori appassionati, abbiamo iniziato a coinvolgere come beta tester principalmente gruppi di lettori, invitando poi vari artisti (principalmente indipendenti) ed etichette editoriali a pubblicare i propri fumetti sulla nostra app, gratuitamente, per iniziare ad allargare il proprio seguito.

La fortuna ha voluto che al nostro progetto si avvicinassero man mano persone che ci hanno aiutato a canalizzare i nostri sforzi e a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti, come Giuseppe Catalfamo, Davide Migliore, Benedetto Motisi e Lucio Staiano, CEO di Shockdom, che con la sua casa editrice ha potuto seguire direttamente in anteprima tutta la fase di beta, sebbene poi non si sia concretizzata una vera collaborazione.

Quali sono le caratteristiche generali di ComiQube? Cosa pensi che la distingua da tutti gli altri servizi che ci sono in circolazione?

Oggi ComiQube è un’app che permette di leggere tanti fumetti provenienti principalmente dal panorama indipendente italiano, in maniera completamente gratuita, ma non finisce qui: il 27 ottobre, con il lancio ufficiale, l’app diventerà pubblica e le funzionalità complete dell’app saranno sbloccate, assieme alla pubblicazione di fumetti provenienti da realtà editoriali più affermate.

Da quel momento in poi, leggere su ComiQube non sarà solo “la migliore esperienza di lettura digitale” (come alcuni dei nostri attuali tester ci hanno rivelato), ma sarà una vera e propria sfida lanciata a tutti gli appassionati di fumetti. Con “missioni” di diverso genere, l’app permetterà agli utenti più appassionati di vincere gettoni virtuali, che saranno anche acquistabili direttamente.

Questi gettoni saranno poi utilizzabili per ottenere l’accesso a pacchetti di fumetti più affermati e famosi, leggibili sull’app tramite sottoscrizioni mensili. In sostanza, più un lettore sarà attivo su ComiQube, più otterrà gettoni, spendibili per abbonarsi ad uno o più tra i vari pacchetti premium presenti, e più potrà leggere comodamente i migliori fumetti del nostro catalogo.

Un modello di questo tipo, che strizza l’occhio a piattaforme di successo come Netflix, Spotify e Humble Bundle, si differenzia radicalmente dalle altre piattaforme attualmente attive, che, invece, fanno della tradizionale vendita di singoli e-book, a prezzi sporadicamente concorrenziali, la propria attività principale.

Esiste un target particolare? Vi rivolgete a un genere identificato o a un tipo di pubblico preciso? Oppure ogni appassionato di ogni genere di fumetto è un vostro potenziale utente?

ComiQube non è nato per rispondere a dei bisogni già predefiniti, ma per evolversi insieme ai suoi utenti e alle loro richieste. Il catalogo attuale presenta fumetti di qualsiasi genere e per tutti i gusti e tutti i tipi di lettori, sia ai grandi appassionati sia a coloro che si sono appena accostati a questo mondo.

Il nostro obiettivo è una crescita continua, che sin dal primo giorno di beta test abbiamo perseguito e ottenuto grazie al confronto con la nostra community, fatta di utenti che ci hanno dato fiducia e che contiamo di continuare a far crescere con noi.

Che si decida di leggere in cerca di un brivido per la paura, per farsi travolgere da una storia d’amore o per avventurarsi in un mondo sconosciuto, o molto più semplicemente si cerchi un modo per passare il tempo in attesa del treno, su ComiQube si troverà ciò che si sta cercando!

In che rapporti siete con gli autori? Come è funzionato il reclutamento? E quali sono i vantaggi, per loro, dell’essere presenti su ComiQube?

Il nostro rapporto con gli autori comincia con le fiere, con delle chiacchierate in amicizia e, solitamente, con un test in prima persona della nostra app: a ogni autore che decide di pubblicare sulla nostra piattaforma, noi chiediamo sempre di segnalarci come la migliorerebbe, perché ComiQube è il mezzo che deve farli sentire liberi di esprimersi al meglio. Per di più, la grande maggioranza degli autori è anche parte integrante della beta community, rompendo quella barriera ideale che dovrebbe separarli dai lettori che li seguono. E questo è solo uno dei grandi vantaggi, oltre a quello di avere un potente strumento di diffusione.

Nel momento in cui viene pubblicato sulla nostra app, ogni fumetto del catalogo è predisposto per essere coinvolto nelle iniziative promozionali che premieranno gli utenti, permettendo agli autori di entrare in contatto con lettori attivi e appassionati, motivati a leggere la loro storia e a condividerla, senza la necessità per gli autori di dover investire in campagne dispersive sui social.

Pur trattandosi di un’app gratuita, infatti, la scelta di pubblicare su ComiQube è profondamente diversa dalla semplice pubblicazione su Facebook: non permettendo agli utenti di esportare i fumetti presenti a catalogo, ma solo di condividerne le vignette tramite una specifica funzione, gli autori e gli editori possono scegliere di rendere le proprie opere fruibili per periodi di tempo limitati, senza che questo voglia dire perderne il controllo sulla distribuzione.

Parliamo un po’ in generale del fumetto digitale? Quali pensi che siano le sue potenzialità, sia in termini comunicativi che commerciali?

ComiQube LogoIl fumetto digitale è la risposta all’esigenza di immediatezza e semplicità che ha oggi la maggioranza del pubblico. A differenza di quanto capitato con musica, videogiochi e programmi televisivi, il fumetto ha, però, un innegabile fascino nella sua controparte cartacea, che difficilmente sarà soppiantata, specie per i lettori più affezionati al concetto di collezionismo: per questo motivo, digitale e cartaceo possono essere visti come mezzi complementari, destinati a non annullarsi, né sostituirsi.

Il problema del mercato del fumetto italiano, fino ad oggi, è che ha fatto riferimento unicamente ai collezionisti, che sono senz’altro la parte più profittevole del mercato per un editore: così, nascono iniziative di vendita di e-book o pubblicazione di teaser digitali con lo scopo di invogliare all’acquisto del cartaceo. Queste iniziative, però, hanno un unico risultato: ritardare l’evoluzione e l’adattamento ai mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, creando un gap che viene tristemente colmato da applicazioni illegali che “piratano” i fumetti più popolari.

In uno scenario di questo tipo, il lettore deve essere motivato a non leggere materiale piratato e il modo migliore per le realtà editoriali per ottenere questo risultato è rendere fruibile in maniera semplice i propri fumetti, che queste piattaforme non distribuiscono. Per gli editori, quindi, il modo per sfruttare il digitale non può essere la vendita fine a se stessa, che in un mercato consolidato come quello americano porta a meno del 10% delle vendite di fumetti totali; piuttosto la possibilità di offrire un primo assaggio, graduale ed economico, prima dell’approdo al cartaceo. In questo modo, il lettore viene reso parte integrante di realtà meno affermate, diventandone potenzialmente un vero e proprio promotore, come capita ad esempio con l’ormai affermata formula del crowdfunding. Il compito di ComiQube diventa, quindi, quello di stimolare i lettori a diventare dei promotori, permettendo loro di leggere in maniera ottimale questi fumetti e premiandoli per la loro dedizione!

Qualche anno fa, Neil Gaiman (sua maestà in persona) ha affermato, dopo aver visto le sue vendite salire vertiginosamente in seguito alla distribuzione gratuita di alcune sue opere, che la cosa più grande che il web sta facendo è permettere alle persone di ascoltare, vedere e, soprattutto, leggere cose che, altrimenti, non avrebbero mai letto. In quest‘ottica, un lettore guadagnato su ComiQube non è da vedere come una vendita persa, perché nessuno tra coloro che avrebbero comprato normalmente un fumetto, deciderebbe di non comprarlo solo perché lo ha letto sulla nostra app.

ComiQube è ormai pronta, ma un servizio del genere vive di miglioramenti e della vitalità dei lettori e degli sviluppatori, che devono rimanere al passo coi tempi. Vi sentite attrezzati al cambiamento? Avete già una strategia in tal senso?

Il progetto ComiQube è, dalla sua genesi, un qualcosa di dinamico, che si è formato pian piano con il supporto della community che si è costruita attorno ad un’app in continua evoluzione. Per questo motivo, negli ultimi mesi sono cambiate tante cose e tante altre continuano ad essere migliorate giorno dopo giorno, seguendo i consigli e le richieste che ci arrivano dai nostri utenti e dagli autori ed editori che ci scelgono come mezzo di diffusione.

Fino ad oggi, siamo riusciti ad accontentare la stragrande maggioranza delle richieste che ci sono state fatte, anche perché i nostri due sviluppatori sono mostruosi. E finché ogni lettore sarà ascoltato e accontentato, siamo certi che ComiQube continuerà ad offrire la migliore esperienza possibile per la lettura in digitale; il nostro team, d’altro canto, continuerà a darsi da fare per integrare nuove funzioni che potranno migliorare ulteriormente l’esperienza in-app dei nostri utenti, oltre ad ampliare costantemente il catalogo.

Ora, però, torniamo al presente: la sfida che lanciamo a tutti i lettori “Android-muniti” e pronti a sperimentare è di segnarsi e cerchiare in rosso sul calendario la data del 27 ottobre, provare gratis ComiQube e iniziare da subito ad accumulare punti per leggere i migliori fumetti del nostro catalogo.

 

Curiosi? Entusiasti? Per sapere quali titoli sono già ospitati dall’app, vi rimandiamo alla pagina ufficiale di ComiQube.