Domani, mercoledì 5 ottobre, arriva in fumetteria – e il giorno dopo in libreria – l’edizione italiana di We Can Never Go Home, la miniserie di cinque albi scritta da Matthew Rosenberg e Patrick Kindlon (frontman della band indie Self Defense Family) disegnata da Josh Hood e Brian Level, colorata da Amanda ScurtiTyler Boss e pubblicata negli States dai Black Mask Studios.

Vincitrice del Diamond Comics Gem Award come Miglior graphic novel indipendente del 2015, sarà interamente raccolta in un volume brossurato da Edizioni BD, formato 16,7 x 25 cm, 112 pagine, al prezzo di 14 Euro.

La copertina è di Michael Walsh, artista che ha lavorato per la Marvel su titoli come Secret Avengers, Vision e Rocket Raccoon and Groot. Di seguito vi presentiamo la sinossi diffusa da Edizioni BD e un’anteprima delle prime 10 pagine del volume.

 

Duncan e Madison sono due outsider con molto in comune. Entrambi mal sopportano le loro vite nella provincia americana. Entrambi non riescono a tenersi fuori dai guai. Entrambi sono maledetti da misteriosi super poteri che li condurranno verso un destino drammatico. Un avvincente thriller in salsa fantascientifica, modernissima rivisitazione della “coppia criminale” à la Bonnie e Clyde.

 

SFOGLIA L’ANTEPRIMA

 

We Can Never Go Home, copertina di Michael Waish

 

BLACK MASK STUDIOS

In pochi anni la Black Mask ha mietuto successi ed elogi imponendosi come una delle realtà da tenere d’occhio nel panorama indie USA e sono già in lavorazione serie tv e animate ispirate ai suoi titoli. Ma da dove arriva? Più che indie, in realtà, dovremmo parlare di movimento underground: l’etichetta Black Mask Studios nasce come braccio fumettistico del movimento Occupy Wall Street nel 2012 per volontà del regista Matt Pizzolo, del fumettista Steve Niles (30 giorni di buio) e del musicista e produttore Brett Gurewitz (Epitaph Records), e da subito arruola artisti del calibro di Art Spiegelman, Jimmy Palmiotti e Paolo Rivera. Le radici punk di Pizzolo, Niles & Gurewitz indirizzano la casa editrice verso la produzione di titoli dai forti contenuti di critica sociale come il graffiante Young Terrorists o We Can Never Go Home (indicata dalla critica fumettistica come una delle serie migliori del 2015) il tutto spolverato da sane dosi di violenza senza filtri e un pizzico di follia. Non a caso il loro motto è “To Create You Must Destroy” (Per creare bisogna distruggere).