Nel decimo episodio di Luke Cage, intitolato Take it Personal, il protagonista viene salvato da Claire Temple e dal Dottor Noah Burstein, con l’ex infermiera che comprende la variabile “impazzita” necessaria per ricreare le stesse condizioni dell’esperimento originale al quale venne sottoposto. Nel frattempo, ad Harlem, Diamondback tesse le sue trame dimostrando di possedere un intero arsenale di armi Hammer, costruite usufruendo della tecnologia dei Chitauri visti in The Avengers.

L’intento di Willis Stryker è quello di diffondere la paura utilizzando proprio le armi e la politica – per mezzo di Mariah Dillard – così da prendere il controllo e ascendere come nuovo zar criminale nel bel mezzo del caos. Non solo, questa battaglia per Diamondback è anche molto, molto personale, dato l’odio per il suo fratellastro, che ha sempre goduto di maggiori cure e attenzioni (a suo modo di vedere): nell’intento di “far sanguinare dio”, Stryker utilizza dei guanti potenziati per uccidere un poliziotto con un solo pugno e far ricadere la colpa su Luke. Conseguentemente, è caccia aperta a Cage.

Il protagonista intanto è ancora in Georgia, dove scopre che la sua moglie defunta, Reva Connors, non era proprio immacolata: gli aveva infatti tenute nascoste diverse cose sul suo passato. Tali rivelazioni scatenano la furia di Luke, che distrugge a mani nude il “laboratorio” di Burnstein.

Dopo aver fatto tappa alla vecchia chiesa del padre, suo e di Stryker (nato da una relazione extraconiugale), Cage torna a casa e, sempre insieme a Claire, è pronto ad affrontare una volta per tutte Diamondback per mettere fine al suo regno di terrore. Nelle battute finali dell’episodio, Misty Knight viene ferita al braccio, cosa che ci fa pensare all’incidente che nei fumetti le costò l’arto, sostituito da uno bionico ideato da Tony Stark.

Nel corso di questo capitolo, si torna a citare un passaggio della Bibbia, quello inerente Caino e Abele: “Sono forse io il guardiano di mio fratello?” (Genesi 4,1-16) e viene menzionata, indirettamente, Jessica Jones, come la donna che a Hell’s Kitchen ha spezzato il collo a un uomo che la teneva sotto controllo mentale, con riferimento ovviamente anche a Kilgrave e al momento della sua morte.

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