Il secondo episodio di Luke Cage, intitolato Code of the Streets, si apre in medias res, mostrandoci il protagonista visibilmente sconvolto, in una situazione drammatica, che afferma di aver avuto una “lunga giornata”; lunga giornata che ci viene raccontata subito dopo sin dal principio: a causa degli eventi narrati nella prima puntata, un giovane ragazzo di nome Chico – imparentato con Pop, il datore di lavoro di Luke – si trova davvero nei guai. Scopriamo, per mezzo di un flashback, che lo stesso Pop conosce da tempo Cottonmouth, dato che entrambi hanno un passato nella stessa gang, con il secondo sottoposto del primo. Veniamo a conoscenza, inoltre, che il nome Pop deriva dal suono che facevano i pugni dell’uomo sui volti dei malcapitati che gli finivano sotto tiro. Sia Pop che Cage sembrano avere dunque un passato comune alle spalle, dato che hanno iniziato a vivere una vita onesta; forse proprio per questo il barbiere ha preso così a cuore il protagonista.

A proposito del passato di Luke, apprendiamo di un’interessante differenza tra il personaggio della serie TV e quello dei fumetti. Il protagonista rivela infatti di essere originario di Savannah, in Georgia, mentre dai fumetti Marvel abbiamo imparato che Cage è nato e cresciuto ad Harlem.

Gli eventi dell’episodio, molto action-packed e drammatico, prenderanno purtroppo una brutta piega, in una vicenda che coinvolgerà Cage, Pop, Chico, Cottonmouth, Black Mariah, Shades, Misty Knight e il suo collega Rafael Scarfe, intrecciando così le storie di tutti i principali personaggi della serie TV.

Misty si rivela essere un’abilissima investigatrice, in grado di “proiettare” nella sua mente le immagini dei casi ai quali indaga, riuscendo così a ricostruirli. Sebbene non sia un vero e proprio superpotere, il grande intuito e la sottile intelligenza del personaggio sono un punto in comune con il suo corrispettivo fumettistico.

A proposito di personaggi cartacei e dell’Universo Cinematografico/Televisivo Marvel, fa il suo ritorno Turk infido criminale già conosciuto nelle prime due stagioni di Daredevil: di nuovo a piede libero, questo losco individuo non mancherà di confermare la propria spregevolezza, assumendo un ruolo importante nell’ambito della trama.

Qualche curiosità: presso il barbiere Pop, Luke è intento a leggere un romanzo dal titolo Little Green scritto da Walter Mosley: la storia del libro in questione narra le vicissitudini di un detective di nome Easy Rawlins ingaggiato per indagare sulla scomparsa di un giovane ragazzo di colore, Evander “Little Green” Noon, del quale si sono perse le tracce nel “lato oscuro” di Los Angeles noto come Sunset Strip.

Sulla parete dello stesso locale è appeso un simpatico foglio nel quale viene ribadito che si fa credito unicamente a Muhammad Ali (scomparso solo quando le riprese del serial erano oramai ultimate), Nelson Mandela, Richard Roundtree, Michael Jordan, Pat Riley e Al Pacino. Se i primi quattro sono sicuramente persone di colore leggendarie e celeberrime, idolatrati dalla propria gente, Riley è stato allenatore della squadra di basket dei New York Knicks, squadra del campionato NBA che portò al miglior record di franchigia nella stagione regolare 1992 – 1993, venendo nominato (per la seconda volta nella sua carriera) allenatore dell’anno. Inutile spiegarvi chi sia Al Pacino per la “gente della strada” degli Stati Uniti.

Infine, nell’epilogo dell’episodio viene fuori anche il nome di Crispus Attucks, uomo con duplice discendenza (sia nativa americana che afroamericana), ucciso nel massacro di Boston, Massachuttes, del 5 marzo 1770: viene tuttora ricordato come il primo martire della Guerra d’Indipendenza americana, ed è divenuto negli anni un simbolo molto importante nella cultura di questo Paese.

 

BEHIND LUKE CAGE:

 

SPECIALE LUKE CAGE – LEGGI ANCHE:

 

LUKE CAGE SU BADTV.IT

 

tutto su civil war II

tutto su marvel now