Kate Bishop è Occhio di Falco. Non da ieri, ci farebbero notare alcuni, che sanno da tempo che la giovane arciera condivide il nome con Clint Barton da undici anni, ormai. Tuttavia, recenti episodi controversi accaduti durante Civil War II, faranno sì che, almeno per un po’, Kate sia l’unico depositario del manto in circolazione. Ecco perché la serie Hawkeye la vedrà debuttare come protagonista solitaria, per i testi di Kelly Thompson (A-Force, Jem e le Hologram) e le matite di Leonardo Romero (Doctor Strange). Colorista della serie, nientemeno che Jordie Bellaire.

Per la signorina Bishop le danze si apriranno proprio nel contesto della seconda Guerra Civile dei Supereroi: sulla Costa Ovest degli Stati Uniti, all’epicentro dello scontro tra le parti in gioco, guidate rispettivamente da Iron Man e Capitan Marvel. La sceneggiatrice del nuovo corso di Hawkeye ne ha parlato nell’intervista che vi proponiamo.

 

Hawkeye #1, copertina di Julian Totino TedescoKate è a Los Angeles, Venice Beach, per la precisione, impegnata nel tentativo di guadagnarsi da vivere come investigatrice privata e tirare avanti come supereroina. Inoltre, Kate è qui per delle ragioni molto personali che, per ora, rimangono un mistero.

Il ciclo di Hawkeye di Fraction, Aja e Wu, assieme al lavoro di Kieron Gillen e Jamie McKelvie su Young Avengers, ha reso Kate Bishop un personaggio molto noto e amato presso il pubblico, con un alto livello di sviluppo del personaggio. Il passo naturale, per lei, era prendersi il centro della scena con una serie tutta sua. Solo per un caso fortuito, questa serie si trova a chiamarsi proprio Hawkeye.

Progettare questa serie assieme a Leonardo Romero è stato una specie di regalo meraviglioso. Ogni volta che controllo la mia e-mail, ci trovo un sacco di splendidi studi di personaggi e bozzetto di progettazione del mondo di Kate. Lo stile di Leonardo è perfetto per lei, per un’eroina con i piedi per terra e con una vibrazione noir nella propria storia. Inoltre abbiamo Jordie, un colorista premio Eisner, dalla nostra. Lui e Leo si stimano moltissimo e quindi ci vogliamo tutti un gran bene, dietro le quinte.

Hawkeye #1, immagine promo di Leonardo RomeroCredo che Kate sia un personaggio dalla voce molto decisa e del tutto personale. Anche in dinamiche di gruppo, l’abbiamo sempre vista emergere come individuo, con il suo carattere da leader e anche un po’ autoritario. Per quanto riguarda il personaggio, la nostra serie è senza dubbio il successore naturale del lavoro svolto da Matt Fraction e Annie Wu su di lei e le sue avventure californiane. Prenderemo una strada tutta nostra, ma il punto da cui partiamo sono loro.

Sono una grande estimatrice del rapporto di amicizia tra Kate e America Chavez, Miss America, che farò di tutto per avere a disposizione nella mia serie. Con la nostra editor, Sana Amanat, ho già concordato le linee generali del primo arco narrativo, ma non mi piace fare promesse in anticipo. Sareste sorpresi se vedeste quanto in fretta possono cambiare gli scenari.

Direi che un bel modo per definire la storia che racconteremo è paragonarla a una stagione di Veronica Mars, ma con i supereroi. Kate affronterà casi da investigatrice, sia sul piano personale che per conto di clienti, ma l’elemento supereroistico fa parte di lei. Essere l’arciera che conosciamo la rende una detective migliore e viceversa.

 

Kelly Thompson, per anni nel settore della critica, prima di passare dall’altra parte della barricata e divenirne autrice, ha toccato l’argomento del processo di diversificazione sessuale, etnica e culturale dei professionisti del fumetto americano.

 

Hawkeye #1, studi di Leonardo RomeroOra che sono da questa parte della frontiera, capisco meglio molte dinamiche e vedo quanto siano complesse. Se certamente mi sento ancora un po’ frustrata per la lentezza con cui le cose stanno succedendo in questo ambito, sono convinta che la Marvel abbia fatto un sacco di mosse interessanti e si stia prendendo molti rischi su terreni non convenzionali, supportando prodotti e scelte anche quando non sembra che le dimensioni del pubblico garantiscano il successo. Spero che continui così.

Il miglior modo per creare un pubblico nuovo che legga prodotti nuovi è avere bellissime storie da dargli in pasto, ma questo richiede un sacco di fallimenti, prima di portare al successo. Credo che i lettori facciano bene a chiedere agli editori di fare sempre meglio e sono convinta che la Marvel si stia impegnando moltissimo per incontrarne le aspettative. Sono fortemente convinta che la diversità nei ranghi degli autori sia il modo migliore per assicurarsi il successo nel futuro.

 

La Thompson, che alla Casa delle Idee abbiamo già visto su A-Force, ha in mente una miniserie che vedrebbe protagonista la mutante e X-Man Dazzler. Inoltre proclama grande amore per l’avventuriera mistica Elsa Bloodstone. Il suo sogno sarebbe anche scrivere qualcosa per Nextwave, anche se ammette che, in realtà, quel che vorrebbe è che la serie fosse ripresa da Warren Ellis e Stuart Immonen. Vedremo quali di questi desideri diverranno realtà, in futuro.

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Fonte: Comic Book Resources