Quasi un anno di storie per il nuovo corso di Daredevil firmato Charles Soule e Ron Garney. Lo sceneggiatore, intervistato da Marvel.com, fa il punto della situazione sul personaggio e la sua esperienza sulla serie dedicata al Diavolo Rosso.

 

Daredevil, immagine promozionale di Lee BermejoIniziamo con il dire che scrivere Daredevil è per me un sogno diventato realtà e sono fortunatissimo ad avere ancora l’incarico di occuparmi di Matt Murdock per un po’. A dire il vero, mi aspettavo senza dubbio che il fumetto sarebbe stato molto più concentrato sulla procedura legale, invece non ho ancora scritto nessuna storia importante con questo focus.

La giustizia penale è sempre uno sfondo fondamentale, specialmente grazie al nuovo lavoro di Matt all’ufficio del procuratore, ma non si è ancora preso le luci della ribalta. Sta per accadere: se state trattenendo il fiato in attesa di una grande scena di Matt Murdock in tribunale, sappiate che è in arrivo.

Credo che una delle migliori qualità dei personaggi Marvel sia la loro flessibilità, che consente a ogni nuovo team creativo di lasciare la propria firma e guardarli con occhi nuovi. Io ho adorato le storie di chi mi ha preceduto, l’incredibile lavoro di Mark Waid e Chris Samnee, ma volevo lasciare un’impronta diversa. Un elemento fondamentale è stato il ritorno di Matt all’identità segreta, cosa che mi ha concesso un sacco di opzioni.

Parlando di Matt come avvocato, non credo che si veda come un uomo al servizio del governo, ma al servizio della legge, che, a suo modo, trascende le istituzioni. Lavorare per l’accusa è un modo di rendere il mondo più sicuro di giorno e di notte, per lui, ed era una scelta sensata, visto quel che aveva passato negli ultimi tempi. C’è anche la possibilità che dietro al suo lavoro per il procuratore distrettuale ci sia un piano più ampio. Ma questa è un’altra storia.

Per quanto riguarda Blindspot, mi è servito a ridefinire Matt, almeno in parte, e a vederlo nei panni di mentore, quasi nel ruolo di Stick. In più, è un nuovo personaggio interessante da inserire nella famiglia di Daredevil. Samuel Chung è uno dei miei preferiti, tra i personaggi che ho creato, e ho piani molto ambiziosi per lui. Sarà una parte fondamentale della storia, in futuro. Poco fa, ho visto un suo cosplay, per la prima volta: non c’è niente di più emozionante.

 

Soule ha quindi parlato di Dark Art, l’arco narrativo in corso negli Stati Uniti che mette in mostra un criminale impegnato a trasformare le proprie vittime in opere d’arte, come vi abbiamo già spiegato altrove. Si tratta di un ciclo di storie dai temi decisamente sinistri e dai toni oscuri.

 

Non ci sono moltissimi fumetti, là fuori, su cui si possano trattare temi come questo, ma Daredevil è decisamente uno di questi. Ho avuto l’idea per il nemico principale di questo arco narrativo, un personaggio nuovo di nome Muse, parecchio tempo fa. Si tratta di un artista convinto che ogni dolore causato alle persone sia giustificato, qualora sia uno strumento per la creazione di un’opera.

Sono convinto che questo sia un pensiero a cui molti artisti e creativi rischiano davvero di cedere e volevo trattarlo in una storia. Ovviamente, Muse è una metafora del modo in cui gli artisti affrontano la vita, ma sono convinto che sia anche un personaggio attorno a cui si possano creare molte situazioni. E, dannazione, ha un aspetto grandioso. Ron Garney e Matt Milla si sono superati.

 

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Fonte: Marvel