La nuova serie Rebirth di Cyborg ha recentemente preso il via negli Stati Uniti. Le nuove avventure di Victor Stone, scritte da John Semper per i disegni di Paul Pelletier e Will Conrad, raccontano sia le difficoltà di essere un afroamericano a Detroit, sia cosa significa essere un supereroe per metà macchina alla continua ricerca della sua umanità.

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Ecco come lo sceneggiatore ha presentato Cyborg dalle colonne di Newsarama.

 

Cyborg: Rebirth #1, copertina di Paul PelletierDal punto di vista di un neofita può sembrare che stiamo ricominciando da capo, in realtà affronteremo temi già introdotti nella serie precedente. Il protagonista è un giovane uomo vittima di un tragico incidente che però lo ha trasformato in un fantastico supereroe. Il mio lavoro consiste nell’aiutare il lettore a conoscere meglio il protagonista, scoprire cosa gli passi per la testa e chi sono le persone che gli orbitano attorno, che si relazionano con lui.

Non penso che questo aspetto sia mai stato affrontato con la stessa profondità che ho intenzione di infondere nella mia serie. Allo stesso tempo, questa è anche una grande storia che scaverà nelle origini del personaggio e che vi fornirà una visione più approfondita delle motivazioni dei vari personaggi e vi spiegherà perché le relazioni di Victor sono come sono, tipo quella con suo padre.

Dove è cominciato tutto e perché le cose stanno così? Credo che questa sarà la serie più significativa nella storia di Vic Stone, semplicemente perché, nel definire la sua personalità un po’ più specificatamente, andrò anche a costruire tutto il suo mondo. Quindi ci saranno nuovi personaggi, nuovi villain e nuovi interessi amorosi.

Cyborg #2, copertina di Paul PelletierLa base operativa principale di Vic saranno i Laboratori S.T.A.R. di Detroit. Suo padre è ovviamente un fattore importante nella sua vita, come pure il collega Tom Morrow, fondamentale nelle dinamiche dei Laboratori. Anche Sarah ci lavora e sarà una figura rilevante per lui.

Uno dei problemi della sua vecchie serie è che Vic ha praticamente sempre vissuto a casa. Se definisci i Laboratori S.T.A.R. come la sua casa e suo padre come, appunto, suo padre, giungi alla conclusione che è stato chiuso in casa con suo padre per dodici numeri o più. Voglio cominciare a trattarlo come un adulto: è destinato a uscire dall’ombra del padre e a vedere un po’ di mondo. Incontrerà nuove persone e inizierà ad avere nuove relazioni.

Voglio inoltre definire meglio il suo rapporto con Sarah, così come quello con suo padre. È come se questi personaggi fossero stati dei fantasmi senza spessore, finora: ho davvero bisogno di iniziare a esplorarli un po’ a fondo, scoprire chi sono queste persone e cosa le motiva. Intendo creare un filo tra il lettore e questo eroe. La stessa Detroit è destinata ad avere un ruolo in questa serie. Vic è un nero che vive a Detroit, esploreremo questo aspetto.

Cyborg #4, copertina di Paul PelletierUn futurista di nome Ray Kurzweil ha teorizzato la Singolarità: il momento in cui l’uomo sarà completamente unito alla macchina, tanto che risulterà impossibile distinguere i due singolarmente. È qualcosa con il quale abbiamo a che fare ogni giorno, perché tutti noi abbiamo un computer in tasca, per non parlare dei visori di realtà aumentata che ci fanno immergere in mondi virtuali.

Cyborg è semplicemente un passo avanti a noi: è l’uomo che si è fuso con la macchina e i due sono diventati così legati tra loro che non si sa dove finisca uno e dove inizi l’altra. Questo è sicuramente un aspetto che andrò a esplorare. Ma può essere fatto solamente attraverso il lato umano, perché è la parte alla quale siamo più interessati. La tecnologia è una componente importante di questa serie, ma non ne farò l’aspetto principale perché da un lato sarebbe troppo ovvio, dall’altro non merita tutta la nostra attenzione. Si è già raccontato dell’aspetto tecnologico; è la personalità di Vic che merita di essere esplorata. Vic è la Singolarità.

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Fonte: Newsarama