Con l’uscita di Injustice: Gods Among Us – Year Five, Chapter 40, giunge a conclusione la prima serie di miniserie DC Comics ispirata al videogame omonimo che ha raccontato una realtà alternativa nella quale Superman perde il controllo – a seguito dell’uccisione di Lois Lane per mano di Joker – diventando un despota crudele, con Batman a opporsi a lui.

Lo sceneggiatore Brian Buccellato, che ha preso in mano i testi di Injustice dopo la partenza di Tom Taylor, ha recentemente scritto una lettera aperta, pubblicata sul sito ufficiale della DC Comics, nella quale ha commentato l’addio alla serie. Ve la riportiamo di seguito.

 

Injustice: Gods Among Us - Year Five, Chapter 40, copertina di Bruno RedondoTutto finisce.

Era destino che accadesse. C’è sempre stata una data di conclusione per Injustice: Gods Among Us, sapevamo che era imminente. Ad ogni modo, è molto difficile per me salutare dopo aver avuto la straordinaria fortuna di far parte della famiglia creativa di Injustice per due anni e quaranta numeri.

Quella che poteva facilmente essere una dimenticabile miniserie basata su un videogame si è rivelata essere un mondo a tutto tondo che ha fieramente resistito al passare del tempo, con cinque anni pieni di storie. È qualcosa di grosso, considerando quanti fumetti mainstream non arrivano così lontano.

Vorrei potermi prendere tutti i meriti, ma la maggior parte del successo di Injustice è del mio predecessore, Tom Taylor. Taylor ha saputo infondere vita a una premessa avvincente, aggiungendo emozioni, azione e il suo unico senso dell’umorismo. Ha fatto un lavoro così fantastico nel creare questo mondo da rendermi facile afferrare il testimone e correre con esso. Questo fumetto è un testamento di Tom, del suo amore per Superman e per l’intero Universo DC. Sì, ho detto amore per Superman. Ci vuole amore vero per prendere l’eroe più giusto e iconico (di sempre) e portarlo lungo un sentiero oscuro, riuscendo a farlo apprezzare ai fan.

Come molti di voi, ero un fan del fumetto di Injustice ancora prima che la DC mi chiedesse di prendere le redini della serie nel corso del terzo anno. Ora, sono giunto alla fine del mio viaggio e avverto un meraviglioso senso di appartenenza per aver passare del tempo con personaggi così amati. In uno strano modo, mi sento come un genitore orgoglioso che vede i suoi piccoli lasciare il nido.

Mi mancheranno.

Injustice - Year Five promoI nostri eroi hanno passato cinque anni difficili. A pensarci bene è stata davvero tosta per loro. Un mondo nel quale a Superman è stato portato via tutto non è un bel posto dove vivere. Bruce, Dick, Barbara, Alfred, Ollie, Dinah e tanti altri hanno dovuto affrontare lo scenario da incubo definitivo: Superman come super-cattivo con una causa colma di passione che molti hanno fatto propria.

Tra tutto e tutti, Batman si è eretto contro la sua tirannia, senza mai avere dubbi. Sono stati fatti degli errori e delle vite sono andate perdute, ma Bruce non ha mai mollato, perché ci sono dei confini che non dovrebbero mai essere oltrepassati. Quella linea nella sabbia è ciò che ritengo essere quel qualcosa di semplice e geniale alla base della trama di Injustice: gli eroi non uccidono.

Ai personaggi dalla parte del regime non è andata molto meglio. Diana, Hal, Barry, Billy, Damian e Vic hanno scelto di stare con Clark per quelle che credevano essere ragioni onorevoli. Non è andata come credevano e mi sento un po’ in colpa per loro, specie per Barry e Hal. Non avevano firmato per avere un Imperatore Superman.

E poi c’è Harley.

A volte villain, a volte eroina ma sempre interessante. Mi mancherà la sua natura imprevedibile e il suo strambo modo di guardare il mondo e dire la cosa sbagliata al momento giusto. Lei è stata una gioia da scrivere. Lo sono stati tutti.

Dato che il tempo stava scadendo, ho cercato di comprimere la storia il più possibile. Ho fatto del mio meglio per concentrarmi sul maggior numero di personaggi, così che potessimo vedere come l’oscurità di Superman avesse influenzato le loro vite. Era qualcosa di intimidatorio, ma sentivo di doverci provare. Onestamente, avremmo potuto andare avanti per altri cinque anni e comunque non riuscire a raccontare le storie di tutti. Questa è la ricchezza dell’Universo DC.

Injustice: Gods Among Us Year Four #1, copertina di Howard PorterQuando mi sono seduto a scrivere questa lettera, il mio obiettivo era quello di parlare dei miei momenti preferiti durante la run di Injustice. Ma è stato difficile riuscire a farne un insieme limitato. Sono davvero molto fiero del lavoro fatto su questo fumetto e mi sembrava improprio prendere qualche momento e definirlo come preferito. È come scegliere il preferito tra i propri figli. Detto questo, gli accoppiamenti Bizzarro/Trickster e Harley/Shazam sono stati i più divertenti da scrivere. Wonder Woman che spezza in braccio di Superman nel quarto anno è stato il mio combattimento preferito. E sono molto orgoglioso della storyline sulla morte di Alfred. Mi mancherai, Al.

Infine, voglio ringraziare tutti i miei collaboratori su questa serie. Gli artisti, i coloristi e il team editoriale hanno fatto del loro meglio per farmi apparire decente. Ce ne sono così tanti da nominare, ma devo menzionare Bruno Redondo, Mike Miller, Juan Albarran, Tom Denerick, Rex Lokus e il mio editor Jim Chadwick. Erano lì da prima di me, e hanno dato la vita a questo mondo. Grazie per avermi fatto correre con voi, ragazzi.

È strano dire addio a qualcosa che ha fatto parte della tua vita così a lungo. Sto andando verso nuove sfide e opportunità creative e non ci sarò assieme a Jim e alla squadra mentre loro andranno avanti con Injustice: Ground Zero. La nuova serie che prenderà il via a ottobre e che è in mani sapienti, quelle del talentoso scrittore Chris Sebela. Come fan di Injustice, non vedo l’ora di vedere quello che farà con gli eroi e i villain che ho avuto l’onore di allevare per due anni. Dacci dentro, Chris!

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Fonte: DC Comics