Nel corso del San Diego Comic-Con 2016, la DC Comics ha presentato un panel dedicato a Paul Dini e alla sua carriera nel campo del fumetto e dell’animazione. Sul palco, alla presenza dell’autore, si è parlato di Notte Oscura: Una storia vera di Batman, scritta dallo stesso Dini, per i disegni di Eduardo Risso; un racconto che nasce dalla drammatica esperienza personale vissuta dallo scrittore anni fa, quando fu assalito e picchiato quasi a morte da due criminali.

Dopo le prime dichiarazioni, Dini è tornato a parlarne al pubblico partendo dalla sua infanzia:

 

Dark Night: A True Batman Story, copertina di Eduardo RissoEro un bambino invisibile. Perché è questo che le persone creative rischiano di essere. Per loro è difficile riuscire a comunicare e a connettersi con gli altri. Penso che inizialmente ci sia una specie di negazione di se stessi. Come quella di molti bambini, la mia immaginazione era però molto vivida.

Prima dell’incidente, definivo me stesso perlopiù in funzione delle persone che conoscevo e di ciò che avevo conseguito. Oggi, se non esattamente saggio, mi definisco più consapevole del mio passato e degli errori che ho commesso.

Stavo scrivendo una storia di Batman, e il mio viso era per metà massacrato: mi è venuto naturale pensare a Due Facce. La solitudine di quel periodo è stato l’aspetto più duro da affrontare. Quando mi guardo alle spalle, alla mia vita di allora, una parte di me pensa che non me la passassi male. Lavoravo nel mondo dell’animazione, potevo venire qui al Comic-Con, comprare l’anello di Hal Jordan… Ma alla fine della giornata mi ritrovavo solo, nel mio appartamento. Ero spezzato, il mio mondo era rotto.

 

Dini ha poi richiamato un terribile episodio del suo passato, quando commise un atto di auto-mutilazione, lacerandosi la pelle con gli angoli di un premio Emmy che aveva vinto; un episodio trasposto in chiave parafrasata in Dark Night: A True Batman Story.

 

Dark Night: A True Batman Story, anteprima 01È il momento più scioccante del fumetto. Mi sono chiesto a lungo cosa dovessi mettere in questa storia. Conversando con Alan Burnett, mi disse che la mia esperienza personale era qualcosa di molto potente. Ci ho riflettuto e ho pensato a una sorta di pistola fumante che avrei inserito per rappresentare il motivo per cui questo tizio si biasimasse tanto. […]

In quei momenti tutto quello che fai ti si ritorce contro, tanto che inizi a vederti come qualcuno che merita di essere punito. Ai tempi ero perso nei miei sentieri personali, nel mio dramma, e sentivo il bisogno di lavorarci su.

Ho scritto questo fumetto perché sono ben consapevole di quante persone vivano sole con se stesse. Volevo mostrare che a un certo punto si può anche arrivare a riderci sopra, a dimenticarsene.

 

Infine, Dini ha dichiarato cosa significhi per lui il personaggio di Batman, anche in funzione della violenza subita in passato:

 

Significa superare ogni forma di avversità. Non arrendersi, non isolarsi dal resto del mondo: questa è la cosa più importante da fare nella vostra vita. Essere ispirati da una persona in carne e ossa, o da un personaggio di fantasia, è poi la più incredibile delle cose.

 

Vi ricordiamo che la graphic novel arriverà a ottobre in Italia con il titolo di Notte Oscura: Una Storia Vera di Batman, all’interno della collana di cartonati Grandi Opere Vertigo di RW-Lion.

 

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Fonte: CBR