Non è una cattiva annata per i cosiddetti “supercriminali” dell’Universo Marvel: un Dottor Destino redento conquista la serie e il nome di Infamous Iron Man, Wilson Fisk alias Kingpin si guadagna a sua volta una serie da protagonista e ora anche la nemesi per eccellenza di Daredevil, Bullseye, si aggiunge alla schiera di villain che reclamano un ruolo da protagonista.

Sarà il team creativo formato da Ed Brisson e Guillermo Sanna a raccontarci le avventure di Bullseye nella sua serie personale. Così l’autore presenta il progetto sul sito ufficiale della Marvel.

 

Bullseye di Bill SienkiewiczIl fatto che mi sia stata offerta una serie è fantastico. Che sia una serie di Bullseye è ancora più fantastico. Sono un grandissimo fan di Daredevil e del Punitore, due personaggi di serie A, per me. L’opportunità di lavorare su Bullseye, uno dei loro antagonisti più agguerriti, è per me un’opportunità fantastica.

Ci sono due lati di Bullseye che adoro. Quello che vediamo in storie come Bullseye: Perfect Game e Bullseye: Greatest Hits, dove costruisce una truffa nei tempi lunghi, pianifica attentamente un colpo e induce la gente a fare esattamente quello che vuole lui. In alcuni casi si limita a giocare con le sue prede e a distruggerle psichicamente prima di eliminarle. Da quel punto di vista può essere incredibilmente crudele. Poi abbiamo Bullseye come forza della natura, completamente squilibrato, che vuole solo uccidere. Il denaro che si procura grazie ai suoi colpi è un aspetto secondario in confronto al brivido dell’uccisione. Non l’abbiamo mai visto godersi i suoi guadagni illeciti, solo le sue uccisioni. Questo dualismo mi piace molto: è pazzo, ma c’è del metodo nella sua follia. Non perde mai di vista il suo obiettivo.

C’è un detto che recita: “Ogni cattivo è l’eroe della sua storia”, mi ha sempre affascinato. In molte delle mie storie creator-owned cerco di lavorare su personaggi che sono dichiaratamente cattivi o moralmente ambigui, e cerco di descriverli in modo che il lettore possa non dico identificarsi con loro, ma quantomeno fare il tifo per loro.

Nel caso di Bullseye, senza rivelare troppo della trama, dirò che lo mandiamo in Colombia, a combattere contro un cartello di narcotrafficanti che fa sembrare Pablo Escobar Mr. Rogers in confronto. In questa serie volevo raccontare una solida storia su Bullseye che avesse il sapore di una cara vecchia storia sul crimine di strada. È un genere di racconto che tende a emozionarmi e penso che anche ai lettori piacerà.

Non vedremo personaggi come Kingpin, Lady Bullseye o Ikari in questa storia. Volevamo che Bullseye se la cavasse da solo e avesse la sua possibilità di distinguersi senza dover condividere i riflettori con altri che possiedono già la loro serie personale, come Kingpin e Daredevil. Avevo inizialmente preso in considerazione di usare Lady Bullseye e Ikari, ma nelle ultime occasioni in cui abbiamo visto Bullseye, era sempre costretto a servirsi dell’aiuto di qualcun altro, e credo che ora avessimo bisogno di vederlo tornare in azione da solo, pronto a scatenare un massacro con le sue sole forze.

Detto questo, porterò in scena un paio di personaggi minori di Darevevil come figure di supporto, tratte dal ciclo di John Romita Jr./Ann Nocenti degli anni ’80: è il periodo in cui iniziai a leggere Daredevil e molti dei personaggi comparsi in quel ciclo di storie hanno un posto speciale nel mio cuore.

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Fonte: CBR