Gerry Duggan e Scott Koblish a colloquio con i lettori Marvel nell’ultima edizione di X-Position, a proposito di Deadpool Annual #1, in uscita a settembre, con la collaborazione del co-autore della serie Marvel NOW! di Wade Wilson: Brian Posehn. Ecco cos’è scaturito dalla chiacchierata di sceneggiatore e disegnatore su questa storia realizzata con uno stile grafico che ricorda moltissimo i cartoni animati degli anni Ottanta.

 

Deadpool Annual #1, copertina di Scott KoblishKoblish – Per un po’, ho lavorato nell’animazione con gente che collaborava alla serie G.I. Joe, tra le altre, e ho imparato molto da loro. Qui, ho cercato di applicare quegli insegnamenti. La differenza principale con il fumetto sta nel movimento, ovviamente, e nel sonoro. Tuttavia, mi sono concentrato sullo stile di disegno.

L’animazione televisiva di quel periodo aveva una linea piatta e poche ombreggiature. Tutti i personaggi maschili erano disegnati ipertrofici e grossi, con eccesso di muscoli. Ho trattato ogni vignetta come un frame importante, come se stessi realizzando layout di un puntata.

Mi piace moltissimo la storia che hanno immaginato Gerry e Brian. Non ricordo se la scelta stilistica sia provenuta direttamente da implicazioni della loro sceneggiatura o cosa di preciso me l’abbia suggerita, ma l’idea di poter usare una tecnica così giocosa si è infilata nella mia mente e non mi ha più lasciato andare.

Cerco di far sembrare tutti questi accorgimenti una cosa semplice, ma in realtà sono più complicati del ninjutsu! Ho insistito per avere colori piatti e un aspetto più da acquarello per gli sfondi. Christopher Sotomayor ha fatto un lavoro davvero eccellente.

Troverete anche molte gag basata sul riutilizzo delle immagini e dei frame, che all’epoca era una tecnica assolutamente comune, dato che gli animatori erano spinti a cercare di risparmiare tempo ed energie. Sono anche molto orgoglioso del fatto che la storia sia risultata una sorta di versione animata di L’Ultima Caccia di Kraven.

Duggan – Il trattamento da cartone animato è perfetto per una storia di Deadpool e per i suoi principi morali discutibili. Immaginate Wade che fa irruzione in una serie animata degli anni Ottanta e la corrompe con la sua influenza. Ci sono i Sinistri Sei, che sono sempre divertenti da utilizzare in una storia. Se i lettori se la godranno la metà di noi, sarà un albo di grande successo.

 

I due spiegano che è soprattutto il tono, l’atmosfera generale dell’albo a renderlo diverso da ogni altra storia. Scherzando, ma forse non troppo, Koblish promette che, se l’Annual avrà successo, è pronto ad animare un intero episodio di ventidue minuti.

 

Duggan – Il cuore della storia sta nell’interazione tra Deadpool e i due classici compagni di avventure dei cartoni animati di Spider-Man: Uomo Ghiaccio e Firestar. Del resto, in gran parte, ogni storia di Wade pone la domanda su come reagiranno a lui gli eroi Marvel che si trova intorno. La chimica che abbiamo visto da bambini tra Spidey e gli altri due verrà sicuramente stravolta.

 

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Fonte: Comic Book Resources